Il fallimento della Missione Hakuto-R: ora sappiamo cosa è andato storto

Doveva essere una duplice vittoria per il Giappone e per la ispace, che sarebbe diventata la prima azienda privata a far atterrare con successo un suo veicolo controllato da remoto sulla Luna, ma le cose sono andate storte. Subito dopo aver avviato la manovra di allunaggio, la ispace ha perso il contatto con la sua sonda Hakuto-R. Nel 2019 ci aveva già provato una startup israeliana, fallendo con modalità molto simili .

ispace ha concluso l’analisi dei dati del fallito atterraggio lunare di Hakuto-R. Con buona probabilità, il fallimento dipese dalla scelta di cambiare all’ultimo momento il sito di atterraggio, oltre che dalla difficoltà delle caratteristiche del suolo della nuova area scelta. Secondo ispace, la Hakuto-R avrebbe completato con successo l’intero processo di decelerazione, che precede il contatto con il suolo lunare. La piccola navicella controllata da remoto era riuscita correttamente a ridurre la sua velocità a meno di 1 m/s. Quindi, cosa ha provocato lo schianto?

A quanto pare i sensori della Hakuto-R hanno stimato erroneamente la sua altitudine: la navicella pensava di essere già arrivata a pochi metri di distanza dal suolo, quando in realtà stava ancora volando ad un’altezza di oltre 5mila metri da terra. Praticamente la distanza che separa la cima del Monte Bianco dal livello del mare.

A fronte di questo errore, ispace ritiene verosimile che la navicella abbia iniziato a decelerare troppo presto, finendo quindi per esaurire il suo carburante prima di essere ad un’altezza di sicurezza dal suolo e precipitando in questo modo sulla superficie lunare ad una velocità elevata.

Appreso tutto ciò, la domanda successiva diventa: ok, ma perché i sensori si sono confusi? E siccome l’azienda ci vuole riprovare, come si fa ad evitare un errore del genere? ispace non ha ancora una risposta definitiva, ma i ricercatori dell’azienda credono che la navicella abbia confuso una montagna alta circa 3km (sì, la Luna ha delle montagne) per il bordo di un cratere,  mandando in questo modo in tilt la misurazione della sua altitudine.

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