Una nuova scoperta nella lotta contro il glioblastoma, un tumore cerebrale aggressivo, potrebbe portare a un trattamento rivoluzionario. I ricercatori dell’Università di Göteborg, in collaborazione con colleghi francesi, hanno sviluppato con successo un metodo che induce le cellule tumorali a morire per stress. Questo progresso potrebbe cambiare radicalmente la prognosi per i pazienti affetti da questo tipo di tumore.
Le cellule cancerose, specialmente quelle che formano tumori aggressivi come il glioblastoma, vivono un’esistenza stressante e fuori controllo. Per far fronte a questo stress, le cellule neoplastiche utilizzano meccanismi che le cellule sane usano per regolare la produzione di proteine e smaltire quelle in eccesso. Senza questi meccanismi, le cellule cancerose non possono sopravvivere. I ricercatori sono riusciti a bloccare questi meccanismi inserendo una molecola nelle cellule tumorali.
Questa molecola inibisce uno dei meccanismi adattativi che le cellule cancerogene sfruttano. Di conseguenza, il tumore si autodistrugge. “Abbiamo finalmente trovato un modo per fermare il comportamento delle cellule tumorali e indurle a morire“, spiega il professor Leif Eriksson dell’Università di Göteborg. La ricerca è stata condotta in collaborazione con un gruppo di ricerca dell’INSERM di Rennes, in Francia. Utilizzando supercomputer e simulazioni avanzate, i ricercatori hanno sviluppato una versione della molecola in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, che protegge il tessuto cerebrale. Questo è un passo fondamentale per il trattamento dei tumori cerebrali, poiché consente alla molecola di raggiungere direttamente il tumore.
Un trattamento efficace anche per altri tipi di cancro aggressivi, senza effetti collaterali
Questa scoperta ha il potenziale per rivoluzionare il trattamento dei tumori cerebrali, in particolare del glioblastoma. Attualmente, solo un esiguo 5% dei pazienti sopravvive a cinque anni dalla diagnosi e dal trattamento. Il nuovo metodo ha dimostrato di essere molto promettente negli studi condotti finora. I ricercatori hanno osservato che il trattamento combinato con la nuova molecola e la chemioterapia è stato in grado di uccidere completamente i tumori e di prevenire le ricadute.
Negli esperimenti su topi, non c’è stata alcuna ricaduta del cancro dopo 200 giorni, a differenza dei tumori trattati solo con chemioterapia, che sono ricomparsi dopo 100 giorni. Questa scoperta potrebbe anche estendersi ad altri tipi di tumori aggressivi, come il cancro al pancreas e il cancro al seno triplo negativo. Attualmente, il trattamento dei tumori cerebrali comporta chirurgia, radiazioni e chemioterapia, ma non sempre tutte le cellule tumorali vengono eliminate, permettendo al tumore di ritornare e sviluppare resistenza ai trattamenti convenzionali. Il nuovo metodo potrebbe offrire un’alternativa efficace a questi approcci. Un altro vantaggio di questo nuovo trattamento è l’assenza di effetti collaterali significativi.
Gli attuali trattamenti per i tumori cerebrali spesso causano gravi effetti collaterali, ma finora i ricercatori non hanno riscontrato alcun effetto indesiderato con questa nuova sostanza. Sono necessari ulteriori studi e test sugli animali per confermare i risultati, ma finora la sostanza sembra essere non tossica per le cellule sane, anche a dosi elevate. Il professor Leif Eriksson si mostra ottimista e spera che il farmaco possa essere introdotto nel trattamento clinico entro un periodo relativamente breve. Ciò dipenderà in gran parte dalla disponibilità di finanziamenti per le fasi successive della ricerca.