La pluripremiata serie Il Pianeta Preistorico torna con una seconda stagione e porta il pubblico in un viaggio alla scoperta di nuovi dinosauri e antichi habitat con il narratore Sir David Attenborough, come vediamo in questa lunga clip che tratta del predatore celeste, lo pterodonte. Insieme ai produttori esecutivi Jon Favreau, Mike Gunton e alla Natural History Unit dei BBC Studios, gli spettatori indulgeranno nell’esplorazione di cinque nuovi habitat, tra cui i vulcani attivi dell’India, le paludi del Madagascar e gli oceani profondi vicino al Nord America, negli habitat dei dinosauri per sperimentare i pericoli, le avventure e persino il cameratismo tra specie diverse da quelle che abbiamo visto finora.

Vi presentiamo inoltre le locandine dei primi due episodi: “Isole” e “Calanchi”. Con la colonna sonora originale del premio Oscar Hans Zimmer, Anže Rozman e Kara Talve per Bleeding Fingers Music, “Il Pianeta Preistorico” ha debuttato a livello globale su Apple TV+ ieri, 22 maggio, con un episodio al giorno fino al 26 maggio.

Isole

Le isole creano ambienti insoliti per qualsiasi animale; circondate dall’acqua e con poche opportunità di migrazioni, l’evoluzione prende svolte insolite. Gli animali si riducono di statura; gli adrosauri dal becco d’anatra (che di solito rivaleggiano per dimensioni con il T. Rex) si sono evoluti fino alle dimensioni di un pony, i mammiferi vivono fianco a fianco con serpenti giganti, e i maggiori predatori non arrivano via terra ma dal cielo.

Calanchi

I calanchi sono i luoghi più aspri del pianeta preistorico, dove la terra è rovente, i gas tossici riempiono l’aria e i vulcani vomitano lava; eppure anche in questi ambienti estremi i dinosauri prosperano. I Titanosauri dal collo lungo intraprendono viaggi pericolosi, gli Anchilosauri corazzati padroneggiano la sopravvivenza nel deserto e i Velociraptor mostrano astuzia nella loro caccia.

I prossimi tre episodi di “Il Pianeta Preistorico 2” saranno rilasciati uno al giorno fino al 26 maggio.

Paludi

I mondi impregnati d’acqua del nostro pianeta preistorico ospitavano alcuni degli animali più spettacolari della terra. I giovani Pterosauri si schiudono dai loro nidi sotterranei su minuscole isole, circondate da torbide acque paludose. Gli Austroraptor, cugini giganti dei Velociraptor, lunghi 6 metri, si radunano lungo le insenature in estate per lottare per il miglior posto di pesca. Nelle zone umide del Madagascar, un mostruoso rospo corre contro il tempo e un branco di giganteschi Sauropodi per trovare una compagna. I bizzarri Pachicefalosauri dalla testa a cupola si aggrappano alla sopravvivenza dopo che un decennio di siccità ha trasformato la loro casa paludosa. E sotto la copertura dell’oscurità, una coppia di T. Rex si aggira ai margini di una palude boscosa sperando di trovare il suo prossimo pasto.

Oceani

Gli oceani costituiscono l’habitat più grande del nostro pianeta preistorico, coprendo circa il 70% della sua superficie. Sede dei più grandi predatori del pianeta, ogni animale ha bisogno di un’arma per sopravvivere, dalle possenti lucertole marine, i Mosasauri, alle più piccole ammoniti sgusciate che trascorrono mesi in mare nel tentativo di dominare il mondo grazie al loro numero. Sorprendentemente tra loro c’è un dinosauro completamente marino che supera in astuzia uno dei pesci ossei predatori più grandi e veloci che sia mai vissuto. Gli animali più intraprendenti troveranno sempre opportunità nei vasti oceani.

Nord America

Il Nord America ospitava probabilmente il dinosauro più famoso di tutti i tempi, il T. Rex, ma non ha sempre avuto il sopravvento come rivela l’incontro con una coppia di giganteschi Pterosauri volanti. Le foreste riecheggiano dei passi del Triceratopo, una famiglia di Pectinodonti sfrutta al meglio un’insolita miniera d’insetti stagionali, mentre verso l’Artico un Nanuqsaurus caccia un Ornithomimus nella tundra.

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