Un nuovo studio coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in collaborazione con l’Università La Sapienza e l’Università di Tor Vergata, ha rivelato che le restrizioni imposte a causa della pandemia di Covid-19 hanno portato a un drastico aumento dell’esposizione dei bambini ai dispositivi elettronici, provocando un significativo incremento dei disturbi del sonno. Lo studio, condotto su oltre 1.000 bambini e adolescenti, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Sleep Medicine.
Durante il periodo compreso tra aprile e giugno 2021, sono stati somministrati 1.209 questionari ai genitori dei partecipanti, di età compresa tra 2 e 18 anni. Dopo aver scartato i questionari compilati in modo parziale, sono stati utilizzati 1.084 questionari. Lo studio ha rilevato che il 68,7% dei bambini e degli adolescenti ha aumentato il tempo trascorso davanti ai dispositivi elettronici rispetto al periodo pre-pandemia. L’esposizione agli schermi è aumentata in modo significativo sia per motivi scolastici che per uso ricreativo. In particolare, il tempo trascorso per motivi scolastici è triplicato, passando da meno di un’ora al giorno a tre ore e mezza, coinvolgendo il 72% dei partecipanti. L’uso ricreativo dei dispositivi è aumentato del 49,7%, passando da un’ora e tre quarti a tre ore al giorno.
L’aumento dell’esposizione ai dispositivi ha avuto un impatto significativo sulla qualità del sonno dei minori. Durante le ore serali, il tempo trascorso davanti agli schermi è aumentato nel 30% dei partecipanti. Prima della pandemia, solo il 13,7% dei bambini e degli adolescenti trascorreva più di due ore al giorno davanti agli schermi durante le ore serali, mentre durante la pandemia questa percentuale è salita al 29,1%. Ciò è particolarmente preoccupante poiché il tempo trascorso davanti agli schermi nelle ore serali è stato associato ad un aumentato rischio di disturbi del sonno.
Lo studio ha utilizzato il questionario Sleep Disturbance Scale for Children, composto da 26 domande, per valutare la presenza di disturbi del sonno. I risultati hanno evidenziato un aumento del 50% dei disturbi del sonno rispetto al periodo pre-pandemia. Prima della pandemia, 240 bambini e adolescenti riportavano disturbi del sonno, mentre durante la pandemia questa cifra è salita a 367, rappresentando il 33,9% dell’intero campione.
La dottoressa Romina Moavero della Neurologia dello Sviluppo dell’Ospedale Bambino Gesù ha sottolineato che i dati dello studio dimostrano una correlazione tra l’aumento dell’uso dei dispositivi elettronici durante la pandemia e l’aumento dei disturbi del sonno. Inoltre, ha evidenziato che lo stile di vita dei bambini e degli adolescenti è cambiato profondamente, poiché i dispositivi elettronici sono diventati parte integrante della loro vita, sia a livello scolastico che sociale.
La dottoressa ha sottolineato l’importanza delle raccomandazioni sull’igiene del sonno come prima linea di trattamento per promuovere comportamenti adeguati che favoriscano un buon sonno durante l’infanzia e l’adolescenza. Il sonno in queste fasce di età è cruciale per migliorare l’apprendimento, le abilità cognitive, le prestazioni scolastiche e sociali dei minori.