L’artrite psoriasica è una patologia infiammatoria che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico e si verifica in circa un quarto dei pazienti affetti da psoriasi nel corso della loro vita. È una condizione difficile da identificare e gestire in quanto le sue cause sono ancora sconosciute. Questa forma di artrite si manifesta principalmente con dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni ed è più comune tra i 30 e i 50 anni, colpendo sia uomini che donne.
Il trattamento dell’artrite psoriasica può variare a seconda dell’evoluzione e della gravità della malattia. Solitamente si inizia con l’assunzione di antinfiammatori non steroidei, inibitori della ciclossigenasi, DMARDs come ciclosporina o metotrexate, corticosteroidi o farmaci biologici. Le terapie biologiche mirate hanno dimostrato di essere molto efficaci nel controllare la psoriasi, ma non era chiaro se potessero anche ritardare la progressione dell’artrite infiammatoria.
Uno studio pubblicato su The Lancet Rheumatology condotto da Shikla Singla e colleghi ha esaminato il tempo di insorgenza dell’artrite infiammatoria nei pazienti che hanno ricevuto terapie biologiche per la psoriasi. Lo studio ha analizzato i dati di un campione di pazienti negli Stati Uniti e ha confrontato il rischio di sviluppare artrite infiammatoria tra i pazienti trattati con diversi tipi di terapie biologiche.
I risultati dello studio hanno mostrato che il rischio di sviluppare artrite infiammatoria era significativamente più basso nei pazienti trattati con inibitori dell’interleuchina-12/23 o dell’interleuchina-23 rispetto a quelli trattati con inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF). Non sono state riscontrate differenze significative per gli inibitori dell’interleuchina-17 rispetto agli inibitori del TNF. Questi risultati suggeriscono che il trattamento con inibitori dell’interleuchina-12/23 o dell’interleuchina-23 potrebbe ridurre il rischio di progressione verso l’artrite infiammatoria nei pazienti con psoriasi.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche, compresi studi prospettici e randomizzati, per confermare questi risultati e valutare l’efficacia a lungo termine delle terapie biologiche nella prevenzione dell’artrite psoriasica. La gestione e la prevenzione dell’artrite psoriasica richiedono un approccio multidisciplinare e personalizzato, tenendo conto delle caratteristiche individuali del paziente e delle sue risposte al trattamento.