In diverse metropoli dei cosiddetti Paesi in via di sviluppo stanno prendendo sempre più piede i pagamenti digitali, facilitati dai QR Code. Il modello indiano – che si basa su un’interfaccia nota con il nome Unified Payments Interface – potrebbe presto venire emulato dal resto del mondo, anche in occidente.

L’Unified Payments Interface (UPI) sta guadagnando grande popolarità in India. L’UPI è una piattaforma che consente trasferimenti gratuiti e veloci tra conti utilizzando app fintech come PhonePe o Google Pay. A differenza di Alipay in Cina, UPI è un sistema aperto che consente agli utenti di portare la propria storia finanziaria con loro e non li vincola a una singola azienda. È facilitato dai codici QR o da ID virtuali facili da ricordare.

UPI sta attirando l’attenzione a livello globale. Nel 2022, ha elaborato oltre 1000 miliardi di dollari in transazioni, pari a circa un terzo del PIL dell’India. Questo successo è stato sostenuto dalla decisione governativa di dematerializzare le transazioni, ritirando in poco tempo le banconote di alto valore. La diffusione della pandemia di COVID-19 ha fatto il resto, spingendo i consumatori ad evitare l’uso di denaro contante. Nel 2019 l’UPI era dietro il 17% delle transazioni digitali, nel 2022 il dato è salito al 52%. Stiamo parlando di un’enorme fetta di una torta da oltre 88,4 miliardi di transazioni.

Nel 2022 l’UPI è salito al 52% delle 88,4 miliardi di transazioni, posizionando l’India come leader mondiale nei pagamenti digitali in tempo reale.

Il successo del modello indiano sta ispirando altri paesi. Ad esempio, in Brasile è stato lanciato Pix, un sistema che facilita i pagamenti bancari con una piccola commissione, e ora rappresenta circa il 30% dei pagamenti elettronici nel paese. Questi sistemi di pagamento immediato e aperto rappresentano un’alternativa sia al modello bancario delle carte di credito nel mondo sviluppato, sia al modello fintech chiuso in Cina. L’obiettivo è che UPI e sistemi simili permettano a paesi più poveri di superare il divario tecnologico con il mondo occidentale. Nandan Nilekani, cofondatore di Infosys e uno degli architetti di UPI, spera che UPI possa essere utilizzato ovunque, creando così una nuova concorrenza per le grandi istituzioni finanziarie occidentali.