La spesa farmaceutica ospedaliera in Italia nel 2023 si prevede che supererà il tetto programmato per legge, raggiungendo circa 13 miliardi di euro, con un aumento del 6% rispetto al 2022. Il tetto stimato era di circa 9,7 miliardi di euro, quindi si prevede un disavanzo di circa 3,3 miliardi di euro, un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
La metà di questo disavanzo, circa 1,6 miliardi di euro, dovrà essere pagata dalle aziende farmaceutiche attraverso il sistema del payback. Le restanti regioni dovranno coprire la parte che supera il loro budget assegnato. Tuttavia, a partire dal 2022, le aziende che hanno già pagato integralmente per gli anni 2019 e 2020 avranno una riduzione della quota da pagare, calcolata come se il tetto fosse stato dell’8% nel 2022 e dell’8,15% nel 2023. Pertanto, per queste aziende, il pagamento totale per il 2023 sarà di circa 1,4 miliardi di euro.
I farmaci innovativi e quelli oncologici innovativi sono esclusi da questi calcoli e rientrano in un fondo separato del valore di 1,2 miliardi di euro nel 2023. Non si prevede che supereranno questo fondo, anzi si prevede un avanzo di circa 300 milioni di euro, che però non compenserà la spesa per gli acquisti diretti.
La spesa convenzionata, ossia i farmaci prescritti con ricetta rossa, dovrebbe aumentare dell’1,5% rispetto al 2022, raggiungendo circa 8,1 miliardi di euro. Rimarrà all’interno del tetto programmato e genererà un avanzo di risorse in aumento rispetto al 2022, stimato intorno agli 800 milioni di euro, rispetto ai 728 milioni verificati nel 2022 secondo l’AIFA.