Recenti esperimenti chimici hanno dimostrato che le particelle solari emesse durante l’attività intensa del Sole primordiale potrebbero aver favorito la nascita della vita, innescando le reazioni che hanno prodotto i primi amminoacidi e acidi carbossilici necessari per la costruzione delle prime molecole organiche.
L’esperimento di Miller e Urey, che utilizzava metano, ammoniaca, acqua e idrogeno molecolare, dimostrò che questi elementi, insieme a scariche di fulmini, potevano produrre almeno una ventina di amminoacidi essenziali per l’origine della vita. Tuttavia, gli studi degli ultimi settant’anni hanno dimostrato che l’atmosfera primordiale conteneva principalmente anidride carbonica e azoto molecolare e che il Sole era molto più debole.
Un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Life ha dimostrato che le particelle solari, scontrandosi con i gas della prima atmosfera terrestre, possono formare aminoacidi e acidi carbossilici, i costituenti fondamentali delle proteine e delle molecole organiche. Gli scienziati hanno cercato di rispondere a due domande fondamentali: come ha fatto la Terra a scaldarsi a sufficienza per sostenere la vita dal momento che il Sole irraggiava più debolmente e quali reazioni hanno potuto formare, a partire dai gas allora presenti in atmosfera, i primi mattoni della vita. Secondo i modelli di evoluzione stellare, il Sole era circa il 30 per cento più debole nei suoi primi 100 milioni di anni di vita e produceva costanti eruzioni di materiale e di particelle che riuscivano a penetrare la magnetosfera terrestre ancora in formazione, producendo circa un “superflare” ogni 3-10 giorni.
Uno studio del 2016 ha dimostrato che le particelle energetiche provenienti dalle eruzioni solari primordiali che si scontravano con l’atmosfera innescavano reazioni chimiche in grado di scaldare l’atmosfera stessa. L’azoto molecolare, che all’epoca costituiva il 90 per cento dell’atmosfera, può essere spezzato in singoli atomi di azoto dalle particelle emesse dal Sole. L’azoto libero, a sua volta, si può scontrare con l’anidride carbonica separandola in molecole in monossido di carbonio e ossigeno. L’azoto e l’ossigeno liberi si possono combinare in protossido di azoto, un gas serra circa 300 volte più potente dell’anidride carbonica. In pratica, queste reazioni erano in grado di creare una vera incubatrice di vita sulla Terra primordiale.