Park Beyond, provato il gestionale che vi porterà verso l’impossificazione

Abbiamo avuto la fortuna di recente di mettere le mani su Park Beyond, il nuovo gestionale sui parchi a tema sviluppato da Limbic Entertainment e pubblicato da Bandai Namco Entertainment: testato già durante la Gamescom, se in quell’occasione avevamo avuto modo di vederne solo una piccola parte, oggi abbiamo potuto invece capire un po’ di più l’essenza del titolo stesso.

I più grandi guru del lifestyle cercano sempre di far comprendere l’idea dei limiti, di come questi non siano barriere invalicabili ma veri e propri sproni a migliorarsi; Barney Stinson di How I Met Your Mother lo definiva, scherzosamente, il Possimpibile, il punto dove possibile e impossibile si incontrano. Park Beyond prende proprio il concetto di impossibile, e inserisce all’interno delle sue giostre l’impossificazione, ovvero la capacità di trasformare qualcosa di poco reale in fattibile.

La gravità non conta

Il provato che abbiamo potuto svolgere su Park Beyond è divisibile in tre parti: una prima, incentrata sulle prime porzioni della campagna, una seconda, atta a insegnarci cosa possiamo fare fuori dai limiti delle missioni della modalità storia, e infine la creazione sandbox, che ci permette anche di scegliere ambientazione e quant’altro.

Come faremmo dietro al banco di scuola, le prime missioni di Park Beyond insegnano le tre importanti regole del gioco: costruisci la protagonista di ogni titolo del genere (spoiler: parliamo delle montagne russe), impara a gestire ogni cosa (anche perché rimane comunque un gestionale, quindi avrete prezzi da vedere, target del pubblico e quant’altro) e assimila il concetto di impossificazione.

Per quanto riguarda la parte più pragmatica del gioco, evidenziamo bene che Park Beyond rimane a tutti gli effetti un gestionale sui parchi a tema: aspettatevi quindi di dover studiare alcuni valori target del pubblico, di dover mettere mano su prodotti, prezzi e ricavi, di dover ottimizzare il possibile per ottenere risultati maggiori. Tutto questo però non porrà limiti alla parte creativa: se infatti per tutte le giostre “classiche” avrete modo di personalizzare alcuni tratti, la montagna russa rimane il top tra ciò che potrete scegliere. Posizionarla dentro una grotta, tra montagne, farla passare negli alberi o sopra le altre giostre: la scelta sarà la vostra. Ad aiutarvi, oltre a un editor davvero facile da usare, c’è anche la possibilità di cambiare il tipo di rotaia, così d’avere freni o ganci in grado di sollevare i vagoni in salita. Inoltre, avrete la possibilità di modificare persino il percorso fatto e l’inclinazione.

Questa duplicità, specialmente nella campagna, potrà essere ritrovata negli incontri del board, punti in cui dovrete da fare scelte tra ciò che è giusto per le tasche degli investitori e ciò che è giusto per la creatività: starà a voi scegliere se optare per avere un parco in grado di sconfiggere le leggi della fisica – con tutti i pro e i contro che comporta – o se sarà meglio invece rendere il tutto più canonico, così d’avere introiti sicuri.

Un campo aperto

Non c’è da spiegarlo, ma va comunque detto: la modalità sandbox è la vera protagonista. Dalla parte in cui andrete a creare la vostra mappa, scegliendo ambientazione, stile, difficoltà, fondi e ogni singolo altro dettaglio, fino alla costruzione pezzo per pezzo del vostro parco a tema, in questo caso la scelta sarà completamente vostra. Persino gli obiettivi da raggiungere potranno essere selezionati, così da rendere la partita il più possibile vicina alle vostre aspettative.

Proprio qui sarà il momento in cui dovrete dare spazio alla vostra creatività, e cosa c’è di meglio che inserire qualcosa di completamente fuori di testa? La parte più divertente del gioco è stata proprio questa: capire come andare a trasformare un classico ottovolante in qualcosa di più assurdo, magari dotato di cannoni che sparano i vagoni da un lato all’altro della mappa, oppure persino ali retraibili in grado di far planare i singoli vagoni verso le altre rotaie.

Sconfiggere le leggi della fisica non significa però non prenderle in considerazione: Park Beyond è ben gestito da questo punto di vista, talmente tanto da spingervi a dover analizzare anche le velocità raggiunte dai vagoni, le curve che dovranno fare e le angolazioni. Basterà infatti poco per far volare via dalla pista i clienti, cosa che dovrete risolvere applicando freni, variando inclinazioni e studiando a puntino gli obiettivi della singola attrazione.

Park Beyond è un gestionale davvero originale e ben fatto: ovviamente porta con sé lo scoglio del suo genere, cosa che non può essere gradita a chi non ha mai apprezzato giochi simili, ma il twist applicato dell’impossificazione potrebbe renderlo più appetibile fuori dal suo target di riferimento. Per poter parlare bene della parte tecnica, dovremo sicuramente mettere mano ad una build più rifinita: per ora l’unica cosa che potrebbe essere limata riguarda l’interfaccia dei menu, che non risulta troppo lavorata e rifinita; per il resto, tecnicamente il gioco è davvero ben fatto, con dei modelli 3D che strizzano l’occhio ad uno stile cartoon ma che comunque riescono a integrarsi bene nell’atmosfera del titolo.

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