La pandemia COVID-19 ha messo a dura prova il settore sanitario pubblico europeo, evidenziando le sue forze e le sue debolezze e, mentre avanza verso una fase di minore intensità, è importante trarre gli insegnamenti da questa esperienza e prepararsi meglio alle future crisi sanitarie. A questo scopo, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha presentato un documento che raccoglie le lezioni apprese dalla risposta alla pandemia COVID-19 e propone azioni di follow-up che affrontano le questioni rilevanti e che potrebbero contribuire a migliorare la preparazione future emergenze pandemiche in Europa. Il documento si basa sulle opinioni e le esperienze di vari attori della sanità pubblica che hanno partecipato alla risposta alla pandemia, tra cui i punti focali nazionali per il controllo delle malattie trasmissibili, i rappresentanti dei ministeri della sanità, i membri del comitato consultivo scientifico dell’ECDC e i membri del personale dell’ECDC. Il documento si basa anche su relazioni sulle lezioni apprese da vari Paesi dell’UE/SEE e su un esercizio interno condotto con il personale dell’ECDC.

I quattro punti deboli che devono diventare strategici

Il documento identifica quattro aree strategiche che sono strettamente interconnesse e che richiedono un’azione coordinata a livello nazionale ed europeo. La prima area riguarda l’investimento nel personale della sanità pubblica. Il documento sottolinea l’importanza di reclutare, formare e trattenere i professionisti della sanità pubblica e di attrarre giovani professionisti, soprattutto perché l’attuale forza lavoro della sanità pubblica sta invecchiando. Inoltre, il documento raccomanda di pianificare una capacità di riserva per rispondere a una crisi di sanità pubblica, ad esempio attraverso la creazione di reti di volontari o di esperti. La seconda area riguarda i miglioramenti e gli investimenti nella pianificazione della preparazione e un vertice decisionale che si occupi di gestione delle crisi. Il documento suggerisce di rivedere e aggiornare i piani nazionali di preparazione alle pandemie o alle emergenze, tenendo conto delle lezioni apprese dalla pandemia COVID-19. Inoltre, il documento propone di aggiornare la legislazione che regola il controllo delle malattie trasmissibili, tenendo conto di considerazioni etiche e dei diritti umani. La terza area riguarda i miglioramenti nella comunicazione del rischio e nel coinvolgimento della comunità. Il documento evidenzia la necessità di aumentare le capacità dei professionisti della sanità pubblica nella comunicazione del rischio e nel coinvolgimento della comunità, per adattare i messaggi in modo più appropriato ai diversi gruppi target e contesti. Inoltre, il documento raccomanda di sviluppare strategie per contrastare la disinformazione e le fake news, sfruttando i canali mediatici tradizionali e digitali. La quarta area riguarda i miglioramenti e gli investimenti nei sistemi di sorveglianza e di laboratorio. Il documento enfatizza l’importanza di rafforzare i sistemi di sorveglianza integrata delle malattie trasmissibili, includendo sia i dati epidemiologici che quelli virologici e suggerisce di potenziare le capacità dei laboratori nazionali e regionali. Viene anche sottolineato che la legislazione, che regola il controllo delle malattie trasmissibili, dovrebbe essere aggiornata.