Sabato una corte d’appello federale del Brasile ha revocato il divieto a livello nazionale imposto contro Telegram all’inizio della scorsa settimana. Secondo quanto riportato da Reuters, il giudice Flávio Lucas ha stabilito che la sospensione completa dell’app di messaggistica non era “ragionevole” e proporzionata,  dato che migliaia di persone in Brasile la utilizzano per le loro comunicazioni. Allo stesso tempo, ha confermato la multa giornaliera di 200.000 dollari a Telegram per non aver fornito alle autorità locali i dati richiesti.

Del caso ve ne avevamo parlato anche noi: il divieto originale è stato emesso mercoledì, dopo che un tribunale federale ha ordinato ad Apple e Google di rimuovere temporaneamente il servizio dai loro store. Le autorità brasiliane hanno richiesto la sospensione dopo che Telegram ha rifiutato di consegnare un insieme completo di dati su un paio di gruppi neonazisti accusati di aver ispirato due stragi perpetuate da un adolescente.

Secondo il New York Times, un adolescente accusato di aver commesso due sparatorie in una scuola a novembre, uccidendo tre persone e ferendone 13. Il ragazzo era iscritto ai due gruppi, dove circolavano frequentemente messaggi antisemiti, oltre che istruzioni per fabbricare bombe artigianali e molti altri contenuti di stampo eversivo e violento.

Telegram non ha mai fornito – come richiesto dalle autorità brasiliane – le informazioni utili per risalire all’identità di tutti gli utenti iscritti ai due gruppi neonazisti. L’app si era difesa sostenendo di non avere più quei dati, perché i due gruppi sarebbero stati eliminati dai loro creatori molti mesi fa e per policy la piattaforma non conserva informazioni sulle chat di gruppo e i canali che sono stati chiusi.