Un gruppo di ricercatori dell’ETH di Zurigo, guidati dal professor Zunino, sta lavorando per trovare la ricetta perfetta per produrre un calcestruzzo green identico all’originale, che riduca le emissioni senza ridurre la produzione. A causa dell’enorme quantità di materiale prodotto, l’industria del calcestruzzo è responsabile fino al 9% delle emissioni artificiali di CO2 nel mondo.

In realtà, per fare il calcestruzzo, servono pochi semplici ingredienti: cemento, sabbia, ghiaia, additivi e acqua. Mescolandoli nella maniera corretta si ottiene uno dei materiali più duraturi e resistenti di sempre. Il problema è la cottura. Le alte temperature necessarie richiedono un consumo enorme di energia e rilasciano nell’atmosfera una quantità significativa di CO2 dovuta al calcare. Questo rende l’industria del calcestruzzo una delle principali emettitrici di gas serra, responsabile fino al 9% delle emissioni artificiali di CO2 in tutto il mondo e quattro volte più impattante al contributo emissivo del traffico aereo. Questa cifra andrebbe messa in prospettiva.

 

Rispetto ad altri materiali da costruzione come acciaio, alluminio e vetro, il calcestruzzo ha un’impronta di carbonio relativamente ridotta. L’enorme quantità di materiale è ciò che fa sembrare la sua impronta così immensa. Anche il legno è un sostituto impraticabile come materiale da costruzione perché ne servirebbe troppo: per sostituire anche solo metà del cemento con il legno, probabilmente bisognerebbe piantare una foresta grande quanto l’India e aspettare 30 anni. Migliorando ulteriormente il calcestruzzo, questo grande materiale da costruzione, sarebbe un progresso significativo per il settore. Il vantaggio è enorme.

professor Zunino

 

Ecco perché Zunino ed il suo team puntano a sviluppare il calcestruzzo green ultra verde che permetta di soddisfare la domanda globale, facendo allo stesso tempo bene al clima. I ricercatori stimano che una volta raggiunto l’obiettivo, il calcestruzzo ecosostenibile da loro prodotto, sarà in grado di far risparmiare fino a 800 milioni di tonnellate di CO2 l’anno in tutto il mondo, corrispondenti al 2% delle emissioni di carbonio generate dagli esseri umani a livello globale.