Se le vendite del mercato principale degli smartphone crollano a picco, a guadagnarne è il mercato dell’usato di seconda mano e dei cosiddetti prodotti ricondizionati: smartphone guasti che hanno ricevuto una seconda vita dopo essere stati riparati e aver ricevuto, in alcuni casi, componenti nuovi di zecca.
Un rapporto di Global Refurb Smartphone Tracker mette la lente d’ingrandimento su questa improvvisa crescita del mercato degli smartphone usati. L’intero settore ha segnato un solido +5% a livello globale nel 2022.
Il grosso della crescita arriva dall’India, dove le vendite di smartphone usati e ricondizionati sono crescite del 19%. Il brand più venduto in assoluto? Apple, ovviamente. Meno bene la Cina, dove la domanda per smartphone usati è diminuita leggermente. In compenso di vedono importanti segnali di crescita anche nel resto del mondo e in occidente.
Il grosso dei consumatori che puntano sull’usato e sui prodotti ricondizionati vogliono un iPhone, che peraltro è anche il brand di smartphone che perde meno valore dopo il lancio di un nuovo modello. Uno smartphone ricondizionato su due è un iPhone. Segue subito dopo Samsung con il 26%.
Negli ultimi anni abbiamo assistito all’avvento di sempre più aziende che si occupano esclusivamente di acquistare smartphone usati o rotti e, quindi, rimetterli a nuovo per venderli al grande pubblico. Secondo l’indagine, sarebbe stata proprio questa improvvisa comparsa di numerosi “professionisti dell’usato” ad aver aumentato in maniera significativa la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti di elettronica ricondizionati — che un tempo venivano invece guardati con profonda diffidenza.
In compenso, gli analisti non possono fare a meno di notare che ora i consumatori tendono a cambiare il loro smartphone meno frequentemente — soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi e del ridotto potere d’acquisto. Questo significa che molto presto ci saranno meno smartphone usati e ricondizionati in circolazione, il che porterà inevitabilmente ad una contrazione delle vendite e a prezzi più alti per i consumatori.