Crash Team Rumble, abbiamo provato il multiplayer a squadre di Crash

Dopo il grande successo di Crash Bandicoot 4: It’s About Time era logico aspettarsi nuovi contenuti che sfruttassero uno dei brand più nostalgici dell’intero mondo videoludico. Crash Team Rumble porta i personaggi più amati della serie all’interno di un multiplayer a squadre quattro contro quattro per la conquista dei frutti Wumpa, tra poteri speciali, gemme, reliquie e scontri che trasmettono tante vibes in stile Crash Bash.

Senza esclusione di colpi

Iniziare a giocare a Crash Team Rumble è semplice e immediato: il tutorial mostra chiaramente i punti cardine del gioco e i concetti sono assolutamente intuitivi, tanto da ritrovarsi in pochi minuti al centro dell’azione in una partita contro avversari reali.

L’obiettivo in Crash Team Rumble è quello di raccogliere e depositare presso la propria base 2000 Wumpa prima degli avversari

I personaggi disponibili nella beta si distinguono in tre ruoli: Crash e Tawna sono dei Marcatori, il cui compito è raccogliere e depositare Wumpa; Dingodile è un Difensore, impegnato a impedire ai nemici di fare punti, mentre Coco e Neo Cortex sono dei Potenziatori, ai quali spetta l’onere di raccogliere reliquie e conquistare le gemme sparse per la mappa per facilitare la vita al resto della squadra.

Rispettare il ruolo del proprio personaggio è essenziale per caricare velocemente e rilasciare il “potere” equipaggiato, dei bonus come piante aggressive che attaccano i nemici o frigoriferi curativi che ripristinano la salute, senza i quali lo scontro potrebbe volgere velocemente a favore degli avversari. Allo stesso tempo, un team abbastanza bilanciato con all’interno tutti i ruoli possiede sulla carta le armi necessarie a gestire tutte le fasi dello scontro.

L’obiettivo delle partite competitive di Crash Team Rumble è infatti quello di raccogliere e depositare presso la propria base 2000 Wumpa prima degli avversari. In mappe piene di potenziamenti da attivare tramite le reliquie, di cui alcuni devastanti, e con quattro avversari impegnati a ostacolarci, sfruttare la velocità dei Marcatori nel rompere casse potrebbe non bastare per avere la meglio. Così la maggiore forza di attacco di Dingodile e la sua abilità nell’aspirare salute e Wumpa dagli avversari potrebbero rivelarsi una spina nel fianco dei nemici, mentre la capacità di Coco di raccogliere e trasportare più reliquie la rendono la candidata perfetta per attivare all’improvviso i poteri della mappa come il bombardamento di meteoriti o il potenziamento Uka Uka temporaneo a tutti gli alleati.

Sempre più in alto

Giocare bene, vincere le partite e rispettare il proprio ruolo permette di guadagnare distintivi ed exp, utili a sbloccare nuovi personaggi e poteri, ma anche elementi di personalizzazione come accessori o emblemi e temi musicali. Il Battlepass in particolare ha una durata “stagionale”, tipica di questi titoli multiplayer, e per riuscire ad arrivare fino all’ultima ricompensa bisogna non solo vincere ma farlo con stile.

Nella sua semplicità, Crash Team Rumble sembra aver azzeccato le dinamiche giuste per rendersi accessibile e divertente, a patto di essere dei fan del brand, ma è il suo potenziale per essere abbastanza longevo a lasciare qualche dubbio.
Tra giravolte, scivolate, schiacciate, aspiratori, meteoriti, esplosioni, tutto accompagnato dalle animazioni ed effetti sonori canonici della serie, ogni partita di Crash Team Rumble diventa un caos esteticamente accattivante e adrenalinico, ma una sola modalità competitiva non sembra garantire abbastanza ricambio per chi, dopo una decina di scontri, potrebbe aver già esaurito la varietà di ruoli e mappe disponibili.

Allo stesso modo, una skin o un tema musicale potrebbero essere premi non abbastanza allettanti per spingere il giocatore a conquistare il Battlepass stagionale, quindi resta da capire quale potrà essere il potenziale definitivo del gioco al momento dell’uscita, in base a mappe, modalità ed eroi disponibili, ma anche che tipo di supporto post lancio verrà garantito dal team di Toys For Bob, al quale però va concessa tutta la fiducia dopo il gran lavoro realizzato con Crash 4.

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