Le piante di Sarracenia mostrano differenze interspecifiche nelle prede, finora spiegate solo dalla morfologia delle “bocche”. Il team di ricerca, con scienziati appartenenti a più enti (CEFE, Montpellier University, CNRS, EPHE, IRD) hanno ipotizzato che queste piante sono in grado di produrre particolari odori in base alla preda. Per arrivare a questa ipotesi, hanno confrontato le composizioni di odori e prede tra i taxa di Sarracenia, in particolare la S. purpurea, nota per catturare principalmente formiche, la S. leucophylla, nota per catturare molti insetti volant. Hanno quindi misurato diversi tratti delle brocche per distinguere il contributo della morfologia e dell’odore alla variazione delle prede. Gli odori sprigionati erano diversi come quelli dei fiori a impollinazione generalista, ma con notevoli differenze tra i taxa. S. X leucophylla si è distinta per essere più specializzata in insetti volanti come api e falene e per rilasciare un maggior numero di monoterpeni, noti per attrarre i visitatori dei fiori. S. X Juthatip  ha catturato altrettante api ma meno falene, poiché i sesquiterpeni contribuiscono meno al suo profumo. Le formiche e i ditteri erano le prede principali delle altre due specie, con profumi dominati dai derivati degli acidi grassi.  In S. X leucophylla, il tasso di emissione dei derivati degli acidi grassi e la lunghezza della brocca hanno spiegato la maggior parte delle variazioni nelle catture di formiche; i monoterpeni e la lunghezza della brocca hanno spiegato la maggior parte delle variazioni nelle catture di api e falene; i monoterpeni da soli hanno spiegato la maggior parte delle variazioni nelle catture di ditteri e vespe. I risultati suggeriscono che gli odori sono fattori chiave della composizione della dieta delle piante carnivore. Essi supportano l’ipotesi dello sfruttamento percettivo dei pregiudizi degli insetti nelle piante carnivore e forniscono nuove conoscenze sulle preferenze olfattive dei gruppi di insetti.