Dal 20 aprile è nelle sale cinematografiche il film La Casa – Il Risveglio del Male, e l’uscita di questo lungometraggio riporta al centro la saga di Sam Raimi. Abbiamo perciò deciso di proporre un approfondimento in cui spiegare i motivi per cui La Casa (o Evil Dead per dirlo in lingua originale), sia divenuta una saga cult.
Quando horror, commedia e fumetti viaggiano insieme
Tutto cominciò negli anni Settanta, quando Sam Raimi ed il suo amico Bruce Campbell girarono il corto in Super 8 dal titolo Within the Woods, che uscì nel 1978. All’epoca sia Raimi che Campbell erano dei tardo adolescenti che cercavano di coltivare la propria passione. Non a caso il 1978 fu l’anno di uscita in sala di Halloween, il film che diede vita ad una saga slasher horror leggendaria. La fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta sono stati un periodo d’oro per il cinema horror, e questo grazie all’apporto di registi che hanno approfittato dell’epoca della New Hollywood per affermare un nuovo modo di concepire l’orrore. Rispetto a classici anni Sessanta come La Maschera del Demonio o ai Dracula Hammer con Christopher Lee, al centro degli horror anni Settanta e Ottanta c’è la contemporaneità, il mondo che viviamo tutti i giorni, e l’orrore che si può insinuare al suo interno. Sam Raimi ha deciso di ambientare Within the Woods all’interno di una casa nel bosco, con un gruppo di ragazzi che si trova a vivere situazioni inquietanti. Lo spunto è buono per dedicarsi ad un progetto più ampio, come sarà Evil Dead, La Casa, il primo capitolo della saga horror, ed in questo caso Sam Raimi aggiungerà un elemento citazionista e postmoderno capace di dare una nuova luce agli eventi: stiamo parlando del Necronomicon.
Con il libro del Necronomicon, citato tante volte nella mitologia narrativa di H.P. Lovecraft, e messo al centro de La Casa, i personaggi e le situazioni raccontate da Sam Raimi iniziano a prendere una luce diversa.
Si apre un ponte verso un horror soprannaturale puro, con i personaggi protagonisti che si ritrovano ad avere a che fare con dei demoni, e che diventano demoni a loro volta. E mentre il primo film de La Casa si può considerare un horror puro, solo successivamente Sam Raimi decide di dare totale e libero sfogo alla fantasia, creando un qualcosa di unico con la contaminazione tra horror, commedia e fumetto che sarà un elemento centrale de La Casa 2. Sam Raimi è stato da sempre un grande appassionato di fumetti (al punto da aver realizzato una trilogia cinematografica di Spider-Man che tutt’ora viene considerata la migliore trasposizione sullo schermo del personaggio). Il filmmaker approfitta dell’influenza ricevuta dai comics e dalla passione per il gruppo comico The Three Stooges per imbastire una storia con una figura slapstick alla Charlie Chaplin o alla Stanlio e Ollio, incarnata da Ash. C’è da dire che Raimi ricevette il supporto di Scott Spiegel, un amico sceneggiatore che gli consigliò di inserire elementi comici in La Casa 2. E parlando di amicizie e collaborazioni di Sam Raimi, sarà il personaggio di Ash, interpretato da Bruce Campbell, a creare un ponte tra l’horror, il weird e la commedia slapstick.
Una storia di orrore e amicizia
Citavamo Bruce Campbell, appunto. Oggi come oggi sembra impossibile vedere un’altra figura potenzialmente capace di vestire i panni di Ash, ed in effetti Bruce Campbell si è rivelato negli anni essere un interprete come ce ne sono pochi, in grado di conciliare l’espressione da duro con delle situazioni demenziali che solo la sua mimica ed il suo volto ormai iconico avrebbero potuto conciliare.
La scena de La Casa 2 in cui Ash affronta la sua mano indemoniata è l’esempio massimo di unione tra horror e commedia slapstick.
Si tratta di una situazione difficile da replicare, e con un gusto che solo una mente creativa innovatrice come quella di Sam Raimi poteva concepire (anche se pure in questo caso c’è “la mano” creativa di Scott Spiegel ad avere portato alla sua realizzazione). Ma, considerando che il rapporto collaborativo e di amicizia tra Raimi e Campbell è sempre stato molto forte, viene da dire che non ci poteva essere La Casa senza Sam Raimi, ma nemmeno senza Bruce Campbell. E l’interprete di Ash riesce a lavorare bene sulla mimica nel secondo capitolo del franchise, ma dimostrando di essere anche un interprete di parole efficace nel terzo capitolo della saga: stiamo parlando de L’Armata delle Tenebre.
Ne L’Armata delle Tenebre il personaggio di Ash viene catapultato in uno scenario fantasy puro, con un’ambientazione medievale che viene riempita da elementi horror come la presenza dei demoni del Necronomicon. Anche in questo caso non manca l’elemento comico, con Ash che ormai appare come una figura solida e capace di bilanciare benissimo l’equilibrio tra generi, i passaggi temporali, la comparsa di figure provenienti da ogni tipo di universo. All’apparenza potrebbe sembrare semplice stare su uno schermo cercando di risultare credibile in mezzo alle situazioni ed alle dinamiche più assurde che capitano intorno. E invece occorre un equilibro tra sceneggiatura e performance recitativa che è tutt’altro che facile da trovare sullo schermo e sul set. Per questo motivo la saga de La Casa è anche la storia di come certe amicizie funzionino ed abbiamo degli effetti più che positivi a livello creativo e produttivo. Il Legame tra Sam Raimi e Bruce Campbell coltivato fin da Within the Woods è stato capace di produrre una saga horror cult, ma anche uno sconvolgimento del genere horror in generale. Mai, né prima e né dopo questi film, altri registi e interpreti sono riusciti a creare un mix così originale. Ed oggi con La Casa – Il Risveglio del Male la saga è pronta a fare un nuovo cambiamento. Sarà all’altezza dei precedenti?
La Casa – Il Risveglio del Male è nelle sale cinematografiche dal 20 aprile distribuito da Warner Bros.