La Fondazione Tettamanti di Monza ha coordinato uno studio italiano per sviluppare i linfociti Car-Cik, speciali linfociti “armati” dall’ingegneria genetica, in grado di riconoscere e attaccare selettivamente le cellule della leucemia mieloide acuta (Lma). Questi linfociti sono un’evoluzione dei Car-T, vengono ottenuti dal sangue di un donatore e contengono recettori artificiali in grado di attivarsi solo contro le cellule malate della Lma. Questi linfociti rappresentano un passo avanti significativo nella lotta contro la Lma recidivante o refrattaria ai trattamenti convenzionali.
Secondo il direttore scientifico della Fondazione Tettamanti, Andrea Biondi, l’approccio con cellule Car-T ingegnerizzate ha dimostrato un elevato potenziale terapeutico in diverse malattie oncoematologiche recidivanti o refrattarie alle terapie convenzionali, migliorando la sopravvivenza dei pazienti. Tuttavia, l’assenza di un antigene specifico sulla membrana delle cellule leucemiche ha limitato la loro applicazione nel trattamento della Lma. I due principali antigeni bersaglio individuati finora, CD123 e CD33, sono infatti presenti anche sulla superficie di diversi tipi di cellule sane.
Per superare questo ostacolo, la ricercatrice della Fondazione Tettamanti, Sarah Tettamanti, insieme agli altri membri del team di ricerca, ha costruito cellule Car-Cik dotate di due recettori di membrana specifici, uno anti-CD123 IL3-zetakine a bassa affinità di legame e uno anti-CD33 che agisce da co-stimolatore. I ricercatori sono stati in grado di riconoscere contemporaneamente e in modo bilanciato i corrispondenti antigeni tumorali e di attivarsi per uccidere soltanto le cellule che espongono entrambi sulla membrana in elevata quantità (CD123+/CD33+).
La ricerca, pubblicata su Blood Advances, è stata condotta per ora in cellule in coltura e in animali di laboratorio. La prossima fase consiste nell’applicare questo trattamento sui pazienti. La leucemia mieloide acuta è la forma più comune negli adulti e questa terapia potrebbe rappresentare una soluzione per i pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali. Il lavoro di ricerca è stato sostenuto da varie associazioni per la ricerca contro il cancro.