Il QI degli americani è in calo costante da oltre un decennio

intelligenza sopra la media

Lo score del QI degli americani è in calo da oltre un decennio. Secondo una nota stampa, gli studiosi della Northwestern University, analizzando i dati dei test di intelligenza dal 2006 al 2018, hanno notato che i punteggi di tre delle quattro “aree cognitive” stanno diminuendo incessantemente. Questo è il primo caso in cui si è visto un trend negativo costante per queste categorie di test, fornendo una prova tangibile di ciò che è noto come l'”Effetto Flynn inverso“.

In uno studio del 1984, James Flynn ha notato che i punteggi dei test di intelligenza erano costantemente aumentati dagli anni ’30. Questo costante aumento è stato definito l’Effetto Flynn. Considerando che l’intelligenza complessiva sembrava aumentare più velocemente di quanto potesse essere spiegato dall’evoluzione, il motivo dell’aumento è diventato fonte di dibattito, con molte persone che attribuivano il cambiamento a vari fattori ambientali. Ma ora, sembra che sia in atto il processo inverso.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Intelligence, ha utilizzato un test di personalità online chiamato Synthetic Aperture Personality Assessment Project per analizzare quasi 400.000 americani. I ricercatori hanno registrato le risposte dal 2006 al 2018, al fine di esaminare se e come i punteggi di abilità cognitive stavano cambiando nel tempo nel paese. I dati hanno mostrato un calo nel ragionamento verbale, nella risoluzione dei problemi visivi e delle analogie e delle abilità computazionali e matematiche.

L’unica eccezione arriva dal ragionamento spaziale, dove il trend è opposto e i punteggi medi sono cresciuti ininterrottamente nel corso degli ultimi 12 anni. Proprio come gli esperti non sono mai riusciti a dare una risposta compiuta alla domanda su quali fossero le cause dell’Effetto Flynn, lo stesso si può dire sul suo effetto inverso. Elizabeth Dworak, assistente di ricerca della Northwestern University e uno degli autori dello studio, ad esempio ha spiegato che è troppo presto per ricamare “una narrazione conveniente” attorno ai risultati dello studio e che saranno necessari altri anni di ricerca.