Attacchi di singhiozzo: un mistero irrisolto

Secondo i ricercatori, la sensazione del singhiozzo si verifica quando il diaframma, il muscolo al di sotto dei polmoni, si contrae, causando la chiusura del nostro epiglottide. La sensazione che ne deriva può essere molto fastidiosa e dolorosa, a seconda della frequenza e della durata. Ci sono varie teorie sulla funzione del singhiozzo. Una di queste suggerisce che sia un riflesso evolutivo ereditato dai nostri antenati anfibi, che ne avevano bisogno per passare dal respiro attraverso le branchie a quello polmonare quando si spostavano in terraferma.

Altri studiosi ipotizzano che il singhiozzo possa essere utile ai neonati per eliminare l’aria ingerita durante l’allattamento, aumentando la quantità di latte che possono assumere. Inoltre, i feti umani iniziano a singhiozzare già alla decima settimana di gestazione, il che potrebbe essere un modo per “allenare” i muscoli respiratori e “mappare” l’organismo interno.

Nonostante gli sforzi dei medici e dei pazienti, la ricerca ha prodotto pochi risultati sulla cura del singhiozzo, non esiste ancora un trattamento universale. Alcune soluzioni popolari come bere acqua o farsi spaventare hanno mostrato di avere un effetto temporaneo. Anche se gli attacchi di singhiozzo non sono pericolosi, possono essere molto fastidiosi e disturbare la qualità della vita. Tuttavia, la conoscenza scientifica del fenomeno è in continua evoluzione, e gli esperti stanno ancora indagando per scoprire l’origine e la funzione del singhiozzo e per sviluppare trattamenti efficaci.

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