Questa settimana gli scienziati cinesi hanno dichiarato di aver raggiunto un primo traguardo nella bioingegneria: creare strutture simili a embrioni da cellule staminali di scimmia. Le strutture sono state impiantate in scimmie surrogate e sono cresciute brevemente, ma non sono diventate feti vitali. Secondo gli autori dello studio, questa ricerca potrebbe aiutarci a comprendere meglio i primi momenti dello sviluppo umano e come questo possa andare storto. Negli ultimi anni, gli scienziati si sono avvicinati alla creazione di interi embrioni “sintetici”, cioè prodotti senza la tipica fecondazione di un ovulo da parte dello sperma. L’anno scorso, due team hanno annunciato separatamente di aver creato tali embrioni da cellule staminali di topo. In uno studio, gli embrioni sono sopravvissuti fino a otto giorni e mezzo e hanno persino sviluppato l’inizio di un cervello e di un cuore pulsante (la gestazione tipica dei topi è di 20 giorni). Sebbene i topi abbiano molte somiglianze con gli esseri umani, ci sono diverse differenze nel modo in cui si sviluppano nel grembo materno nel corso del tempo. È possibile che un giorno si possano creare embrioni umani sintetici, ma le linee guida per la ricerca, ampiamente seguite, limiterebbero la durata della crescita di questi embrioni (queste regole, tuttavia, potrebbero presto diventare meno rigide in molti luoghi). Gli scienziati che hanno condotto questo studio, pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell, ritengono che la creazione e lo studio di strutture simili derivate dai nostri parenti primati possa aggirare alcune di queste preoccupazioni etiche.
Lo studio
Proprio come la ricerca sui topi, questo lavoro si è basato su cellule staminali embrionali per creare strutture simili all’embrione, prelevate da scimmie cynomolgus, note anche come macachi mangiatori di granchi. Utilizzando un miscuglio di fattori di crescita in laboratorio, hanno indotto le cellule staminali a disporsi in blastoidi, la versione sintetica di una blastocisti: la fase iniziale dello sviluppo in cui l’embrione è una palla di cellule simile a una bacca (negli esseri umani, questo avviene circa cinque giorni dopo la fecondazione). In laboratorio, secondo gli autori dello studio, le strutture hanno raggiunto lo stadio successivo di sviluppo, chiamato disco embrionale, dove le cellule hanno iniziato a differenziarsi nell’embrione e nelle parti esterne che lo proteggeranno e nutriranno, compreso il sacco vitellino. I test genetici hanno inoltre rilevato che queste cellule sembrano assomigliare a quelle prodotte naturalmente.