Negli ultimi anni, in Italia, i disturbi mentali sono aumentati del 6,9%. Questi dati emergono dal rapporto del ministero della Salute 2021, che sottolinea come l’emergenza Covid-19 abbia causato un incremento significativo di tali patologie, soprattutto tra i giovani. Per affrontare la questione, si è tenuto , che ha visto riuniti i principali esperti della psichiatria italiana a confronto con le istituzioni. L’obiettivo del convegno è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche relative alla salute mentale, affrontando il ruolo della società sui disturbi mentali, la prevenzione del suicidio, l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica, l’utilizzo delle nuove sostanze d’abuso e l’effetto delle nuove tecnologie e dei traumi sul benessere mentale.
I disturbi mentali sono un tema delicato da affrontare, ma la corretta informazione e la conoscenza sono strumenti indispensabili per superare lo stigma che ancora accompagna le persone con queste patologie e per favorire un percorso di sensibilizzazione su queste problematiche. La depressione, i disturbi bipolari e d’ansia e la schizofrenia sono le patologie più ricorrenti, mentre i disturbi della personalità, da abuso di sostanze e il ritardo mentale sono più comuni tra gli uomini. Quelli nevrotici, dell’umore e ansiosi sono una problematica prettamente femminile.
Andrea Fiorillo, professore dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli e presidente della Società Italiana di Psichiatria Sociale, afferma che le criticità che ostacolano una corretta presa in carico delle persone affette da disturbi mentali sono tante. Tuttavia, una delle più importanti è che non si dà ancora il giusto risalto a queste patologie. Le malattie mentali, se prese in tempo e trattate in maniera adeguata, sono curabili.
Lo psichiatra sottolinea anche l’effetto che i traumi hanno sulla salute mentale della popolazione generale e l’importanza di tutelare la salute mentale della popolazione con strategie di prevenzione a livello globale. La conoscenza e la corretta informazione sono, quindi, strumenti indispensabili per favorire un percorso di sensibilizzazione su queste problematiche allo scopo non soltanto di prevenirle, giocando d’anticipo, ma anche di una riorganizzazione puntuale e appropriata dell’assistenza sanitaria.