I nuovi dati dell’Istat sulla situazione dei prezzi al consumo in Italia a marzo evidenziano una diminuzione dell’inflazione rispetto al mese precedente, grazie alla decelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e alla flessione di quelli regolamentati. Anche i prezzi degli alimentari lavorati, dei beni non durevoli e dei servizi relativi ai trasporti sono diminuiti rispetto al mese precedente, mentre sono aumentati i prezzi degli alimentari non lavorati, dei tabacchi e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, ha ancora una moderata accelerazione, così come quella al netto dei soli beni energetici. Tuttavia, sembra perdere lo slancio che aveva contraddistinto i mesi precedenti.
In generale, la dinamica dei prezzi dei beni e dei servizi sta portando a una diminuzione dell’inflazione su base annua, che si attesta al 7,7%, ma l’Istat sottolinea che le tensioni al rialzo dei prezzi continuano nel comparto degli alimentari non lavorati, dei tabacchi e dei servizi. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,8% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali, e del 8,2% su base annua, in netto rallentamento rispetto al mese precedente.