Un drone utilizzato a Roma per realizzare un documentario sui Fori Imperiali e sul Colosseo è stato sequestrato dalla polizia locale e dai carabinieri, nonostante l’azienda responsabile avesse tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie per operare nella zona. I due piloti e un osservatore si erano fatti identificare dalle pattuglie della polizia locale, dai carabinieri e dall’esercito prima di iniziare le riprese. Tuttavia, quando si sono avvicinate due persone del Parco del Colosseo, hanno intimato al team di far atterrare il drone e poi lo hanno sequestrato, contestando la violazione del Codice della Navigazione, un reato penale.
La situazione è paradossale perché l’azienda aveva ottenuto tutti i permessi richiesti dalla Prefettura, dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e dall’ENAC, ma i militari hanno condotto il team in caserma e hanno sequestrato il drone senza nemmeno controllare la documentazione e i permessi. La violazione contestata è l’articolo 1102 del Codice della Navigazione: “Navigazione in zone vietate e divieto di sorvolo“. L’azienda ha dovuto eleggere un domicilio presso un legale per fronteggiare un dibattimento giudiziario. Questo evento mette in luce l’importanza di rispettare le regole e i regolamenti locali per evitare sanzioni e conseguenze legali.
Inoltre, la situazione attuale di Roma come “zona rossa” può complicare ulteriormente le operazioni di volo con i droni. È importante tenere sempre in considerazione le restrizioni e le limitazioni locali, anche se possono sembrare fastidiose o limitative. Da notare che la violazione del Codice della Navigazione è considerata un reato penale, il che può avere gravi conseguenze per i piloti e le aziende che operano con i droni. È necessario quindi prestare molta attenzione e rispettare rigorosamente le regole e le normative applicabili per evitare sanzioni e problemi legali.
- Vola legalmente su Roma e gli sequestrano il drone (dronezine.it)