Nell’ambito di un programma di ricerca ancora in corso, è stata scoperta una piattaforma per la creazione di sostanze chimiche – basata su molecole cubiche – che potrebbe aiutare a dare nuova vita a farmaci e prodotti agrochimici ormai obsoleti. Il professor Craig Williams dell’Università del Queensland ha dichiarato che la piattaforma, sviluppata in collaborazione con il CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation), sta mettendo a punto un’interessante serie di strumenti per i chimici che, in molti casi, hanno esaurito le possibilità di creare nuovi elementi chimici.
“Nel corso della storia, i chimici si sono spesso affidati agli idrocarburi, sostanze come i prodotti petrolchimici, per costruire nuovi prodotti chimici di importanza per la società”, ha dichiarato il professor Williams. “Ma un idrocarburo chiave che storicamente è mancato da questo mix è il cubano (idrocarburo pentaciclico alifatico con formula C8H8), un idrocarburo sintetico a forma di cubo. “Il cubano è stato tradizionalmente trascurato, perché non c’era modo di sintetizzare questa molecola su larga scala e quindi la sua applicazione era limitata. Da allora la situazione è cambiata: i chimici australiani del CSIRO hanno realizzato una sintesi su scala di un chilogrammo, ora in produzione presso la Boron Molecular di Melbourne, che ha permesso un notevole incremento della ricerca sul cubano nel ventunesimo secolo”. Per la prima volta, il team dell’UQ è riuscito a incorporare un atomo di azoto in un parente stretto del cubano, con il potenziale a lungo termine di migliorare le proprietà di questa classe di molecole da utilizzare nei sistemi biologici. “Gli idrocarburi hanno successo in un’ampia selezione di farmaci, ma la natura di un nucleo di atomi di carbonio può ostacolare alcune interazioni biologiche e limitare la loro applicazione nella scoperta di farmaci e prodotti agrochimici”, ha detto il professor Williams.
“Elementi come l’azoto possono facilitare interazioni biologicamente desiderabili che non sono disponibili per gli idrocarburi. In effetti, la domanda biologica di azoto è così grande che la maggior parte dei farmaci approvati dalla FDA statunitense ne contiene almeno un atomo di azoto.
“Questo lavoro di base potrebbe portare a trattamenti migliori per le malattie o a prodotti chimici di uso quotidiano che migliorano notevolmente la qualità della nostra vita e dell’ambiente”, dichiarano gli autori. “Per essere chiari, queste sono tutte aspirazioni future – e potrebbero essere molto lontane – ma questo lavoro è fondamentale per fornire nuove opzioni ai chimici di tutto il mondo, e siamo entusiasti di aver potuto dare un contributo a questo obiettivo”.