Martedì il Presidente degli USA, Joe Biden, ha firmato un ordine esecutivo che vieta l’utilizzo dei cosiddetti trojan di stato, o captatori informatici, prodotti da aziende private a tutte le agenzie federali. Incluse quelle che si occupano di sicurezza, giustizia e intelligence.

L’ordine è stato firmato dopo che un portavoce della Casa Bianca ha annunciato che oltre 50 funzionari del governo – anche all’estero – erano stati spiati usando software di questo tipo.

Il più noto produttore di spyware commerciali era l’NSO Group, una controversa azienda israeliana dietro all’altrettanto controverso Pegasus, cioè quello che – almeno fino a qualche anno fa – era considerato il più sofisticato e avanzato software di spionaggio sul mercato. Non soltanto lo spyware consentiva di prendere il totale controllo dello smartphone della vittima (GPS, fotocamera e microfono, tra le altre cose) e di tutto ciò che c’è al suo interno (messaggi, fotografie e cronologia), ma anche e soprattutto perché per infettare il telefono bastava un SMS e non era necessaria alcuna interazione da parte delle vittima.

Anche se la NSO descriveva Pegasus come uno strumento di “intercettazione legale” venduto solo a legittime agenzie di polizia per investigare su crimini e terrorismo, si è in realtà scoperto che veniva usato attivamente da numerosi governi (tra cui alcune democrature) per spiare attivamente dissidenti politici, giornalisti e altri cittadini che non erano accusati di alcun reato. La lista dei sorvegliati speciali grazie a Pegasus includeva numerosi VIP, tra cui il Presidente della Francia Emmanuel Macron e l’ex premier italiano Romano Prodi.

alcuni paesi hanno utilizzato questo software contro dissidenti politici, giornalisti e altri cittadini non accusati di alcun reato.

L’ordine esecutivo approvato da Biden fa divieto alle agenzie federali di “usare operativamente” qualsiasi software spia commerciale. Sono incluse nel divieto anche le agenzie impegnate in attività di sicurezza, difesa o intelligence.