Apple pianifica di spendere 1 miliardo di dollari all’anno per produrre film che saranno distribuiti nei cinema. A dare la notizie è Bloomberg, che cita fonti con una conoscenza approfondita dei piani di Apple.
L’azienda di Cupertino vede nella release cinematografica dei suoi film più prestigiosi un tassello fondamentale all’interno della sua strategia per rafforzare la sua reputazione trai player di Hollywood e, allo stesso tempo, aumentare la visibilità e il numero di abbonati del suo servizio di streaming Apple TV+.
Secondo Bloomberg, Apple avrebbe già avvicinato diversi studi cinematografici in vista di una possibile partnership che faciliti la distribuzione di alcuni film originali Apple nelle sale cinematografiche. Già nel corso del 2023, magari per la stagione natalizia, potremmo vedere le prime pellicole di Apple distribuite anche in sala e non solo sulla piattaforma di streaming on-demand.
L’elenco delle possibili release cinematografiche include Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, che ha come protagonista Leonardo DiCaprio; il thriller di spionaggio Argylle, del regista Matthew Vaughn; e Napoleon, il dramma di Ridley Scott sulla conquista francese con Joaquin Phoenix.
Vi suona famigliare? Anche Netflix da diversi anni ha deciso di distribuire alcuni dei suoi film nei cinema. Talvolta – come nel caso del Premio Oscar ‘Nulla di nuovo sul fronte occidentale’ – si tratta di release molto limitate nel tempo: i film rimangono in sala per pochi giorni, massimo una settimana.
In questo modo Netflix è riuscita ad aumentare la visibilità dei propri contenuti ad alto budget, raggiungendo un pubblico più ampio e, in particolare, quelle fasce demografiche che preferiscono ancora la visione di film in sala. In genere, i film con una release nelle sale ottengono anche maggiore visibilità sulle riviste di settore.
Ma questi non sono gli unici motivi. La release nelle sale dei cinema è anche una condizione fondamentale per portare i propri film nei festival del cinema più prestigiosi al mondo, e dà molte più possibilità durante gli Oscar, che peraltro, affinché vengano considerati per i premi più importanti, impone che i film abbiano avuto una distribuzione, anche solo limitata, nei cinema americani.