Bullismo e al cyberbullismo: la scuola come strumento di contrasto

bullismo e cyberbullismo

Il progetto socioeducativo e psico-pedagogico “Una buona occasione“, sponsorizzato dall’Assessorato alla Scuola del Municipio Roma II, attivo presso la scuola secondaria di primo grado G. Ronconi di via Micheli, ha l’obiettivo di sensibilizzare gli insegnanti, gli studenti e le famiglie sul problema del bullismo, del cyberbullismo, della discriminazione e del disagio giovanile. 

Il progetto mira a prevenire la diffusione del razzismo tra gli studenti, a rinnovare il patto educativo tra scuola e famiglia e a promuovere un clima di convivenza basato sull’inclusione sociale. Inoltre, viene offerto un supporto psicologico concreto ai ragazzi, alle ragazze, agli adolescenti e alle loro famiglie, soprattutto in momenti di difficoltà. “Una buona occasione”, utilizzando dati allarmanti e coinvolgendo scuole e istituzioni, si impegna a fornire soluzioni risolutive per contrastare l’urgenza del disagio sociale esacerbato dal Covid e dal lockdown. 

Questo è in linea con l’appello del Direttore Generale dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, che ha richiesto una campagna di prevenzione e di ascolto dei giovani per capire le loro preoccupazioni. Inoltre, Vaia ha proposto la creazione di un tavolo interministeriale che coinvolga il Ministero della Salute, dell’Istruzione e dell’Università, affinché si trovino risposte di sistema che proteggano i giovani e li mettano in sicurezza, evitando che vengano penalizzati ancora di più a causa della pandemia. 

All’inizio dell’incontro presso l’Istituto Ronconi, si è svolto un dibattito psicologico sul tema del bullismo e del cyberbullismo, condotto dal coordinatore scientifico del progetto, il professor Aldo Grauso, insieme ad altri professionisti del settore. Successivamente, gli studenti sono stati suddivisi in gruppi di lavoro (focus group) per partecipare a un’attività di brainstorming, al fine di individuare i loro bisogni in modo esplicito. Questo è stato un vero e proprio esperimento sociale e un’importante opportunità di scambio e confronto, in cui gli studenti hanno simulato i ruoli di vittime e bulli per esprimersi su entrambi i lati. Dopo aver ottenuto partecipazione e azioni positive di responsabilità, come quelle avviate, l’obiettivo diventa assistere nella risoluzione di situazioni problematiche e monitorare i futuri sviluppi dell’intervento per continuare a incoraggiare comportamenti costruttivi.

 

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