Durante la prima giornata dei lavori del Forum dell’Abitare in corso al Base, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e l’assessore alla casa del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, hanno presentato ufficialmente la richiesta di autorizzazione statale per regolamentare gli affitti turistici nella città. Il sindaco di Milano spiega che non intendono andare contro i piccoli proprietari che possiedono un unico appartamento di 50 metri quadrati, ma che è necessaria una regolamentazione perché troppi appartamenti sono destinati ai turisti, privando chi vuole vivere a Milano, non solo per cinque giorni durante il Salone del Mobile o altre manifestazioni fieristiche. In breve, Milano chiede di poter introdurre una normativa per limitare l’offerta turistica. 

La questione del caro casa a Milano, sia per l’acquisto che per l’affitto, è particolarmente sentita. Come afferma l’assessore, i prezzi degli affitti sono cresciuti del 40% in sette anni, mentre i salari sono aumentati solo del 5%, evidenziando una problematica da affrontare. L’amministrazione di Milano ha in programma una serie di iniziative che verranno attuate nei prossimi tre anni per mitigare i danni causati alla popolazione dal fenomeno degli affitti turistici. La prima prevede una stretta sulle locazioni turistiche brevi, per la quale è necessaria l’approvazione di una legge che consenta all’amministrazione di intervenire, esattamente come a Venezia, la quale è l’unica città italiana che ha potuto introdurre una normativa sulle locazioni turistiche, imponendo un limite massimo di 120 giorni per gli affitti. 

Il sindaco spiega che a Milano il fenomeno degli affitti turistici è arrivato a coinvolgere circa 15.000 appartamenti, il doppio di quelli pianificati in edilizia convenzionata, e che bisognerebbe cercare di ridurre l’offerta, tutelando coloro che affittano solo una casa e penalizzando solo le aziende che affittano parecchie abitazioni. L’iniziativa dell’amministrazione di Milano non prende di mira solo Airbnb, ma soprattutto le società che possiedono molte case. Il problema principale è il fatto che ci sono troppi alloggi a disposizione dei turisti e questo riduce l’offerta per studenti e lavoratori, causando un aumento dei prezzi degli affitti. L’amministrazione intende quindi intraprendere un percorso di collaborazione con i soggetti interessati, ma ciò non sarà possibile senza un quadro di legge che consenta di intervenire in modo efficace. Maran sottolinea infine che ci sono anche altre piattaforme oltre ad Airbnb che offrono servizi di locazione turistica.