Ora che la prima stagione della versione televisiva di The Last of Us si è conclusa, è ora per Craig Mazin e Neil Druckmann non solo di raccogliere i frutti ma di tirare le somme e capire come realizzare l’ormai confermata stagione due, che adatterà il secondo videogioco della saga. Due sono le domande topiche che vengono loro chieste, al momento: lo schema di adattamento sarà lo stesso, a livello di numero di puntate? E Bella Ramsey interpreterà anche la Ellie “adulta” del secondo gioco?
I due showrunner non si sono tirati indietro nel rispondere. In sostanza, la risposta alla prima domanda è che, differentemente dalla loro idea iniziale di replicare la formula, ci sarà sicuramente la necessità di spalmare la storia su (almeno) due stagioni. Su questa cosa ci stanno un po’ giocando sopra, non volendo sbilanciarsi: il lavoro di adattamento sarà di sicuro certosino come per la prima stagione, ma il secondo videogioco ha una storia narrata in maniera meno lineare, da più punti di vista e con salti temporali, quindi accordare il tutto non sarà per niente facile, e non è detto che sarà possibile farlo in sole 18-20 puntate.
Lo stile di adattamento, tuttavia, non cambierà: fedeltà alle intenzioni del materiale originale, ma con cambiamenti ragionati e approfondimenti.
A volte sarà radicalmente differente, altre quasi per nulla, ma sarà comunque differente a modo suo. Non sarà esattamente come il gioco. Sarà la serie che Neil e io vogliamo fare. E lo stiamo facendo con Bella.
Eh sì, perché Bella Ramsey, che ha messo a tacere i pregiudizi di parte del pubblico riguardo al suo ruolo, tornerà anche per interpretare la Ellie “adulta” del secondo episodio. Del resto, ha già 19 anni, ovvero l’età che Ellie ha nel secondo gioco: quindi sarà, al momento delle riprese, sicuramente un po’ più grande del personaggio del videogioco.
Siamo estremamente fortunati ad avere Bella… e l’unico motivo per cui potremmo considerare un recasting sarebbe la sua richiesta di non lavorare più con noi… e anche in quel caso non siamo sicuri che acconsentiremmo. Potremmo costringerla a tornare!
scherza Druckmann.
Nel frattempo, riportiamo che file interminabili di fan e di curiosi, questo fine settimana a Milano, hanno affollato l’area tra piazza Gae Aulenti, il Bosco Verticale e la BAM, dove NOW, il servizio streaming di Sky, ha ricreato il mondo post apocalittico della serie.
Per partecipare all’evento, che ha preso vita assieme al countdown per l’attesissimo nono e ultimo episodio della serie, migliaia di persone si sono messe in coda fin dalle prime ore del mattino, per immergersi tra installazioni e personaggi ormai di culto, e per entrare nell’escape room a tema presso gli spazi di Fondazione Catella, per l’occasione trasfigurata in un dettagliatissimo scorcio del desolato e pericoloso mondo di The Last Of Us.
Tra terrificanti clickers, agenti della Fedra, figuranti nei panni degli iconici e amatissimi protagonisti nonché photo opportunity fra i resti della civiltà precedente all’epidemia del 2003 che ha sconvolto il mondo di The Last Of Us, l’ingresso dell’escape room che ricreava l’ambientazione del secondo episodio (il Museo di Boston) è stato preso d’assalto per tutto il weekend. L’iniziativa è stata prodotta da Sky Creative Agency e realizzata in collaborazione con Us Up & Below the Line, social amplification a cura di BCube.
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