Oggi la Plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo vota la Energy performance of building directive (Epbd), la quale, se approvata come previsto, ci avvicinerà all’importante traguardo della riqualificazione energetica degli edifici. Dopo il voto del Parlamento, inizierà il negoziato tra istituzioni europee, chiamato Trilogo, per giungere alla stesura definitiva del testo, seguito dal recepimento da parte dei Paesi membri.
L’Europa è divisa sulla proposta di una direttiva per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, chiamata “direttiva case green“. Il centrodestra, rappresentato principalmente da partiti come la Lega e Fratelli d’Italia, teme che la direttiva possa essere una “patrimoniale” a carico dei cittadini europei, ma gli ecologisti, come Ignazio Corrao e Rosa D’Amato, sottolineano che le ristrutturazioni previste andrebbero a vantaggio delle famiglie più svantaggiate, proprietarie o affittuarie, e creerebbero un aumento dell’occupazione, oltre a ridurre le emissioni inquinanti. La direttiva prevede che gli edifici raggiungano classi di efficienza energetica entro determinati anni, ma ci sono esenzioni per alcune categorie di immobili.
La proposta prevede di migliorare l’efficienza energetica degli edifici, il che aiuterebbe a ridurre i costi energetici per le famiglie e le organizzazioni europee, come le PMI e i servizi pubblici. Ignazio Corrao e Rosa D’Amato, europarlamentari del gruppo dei Greens, sostengono che la direttiva sulle ristrutturazioni degli edifici proposta dalla Commissione europea non getterebbe sul lastrico milioni di famiglie, come sostiene la destra e le lobby del settore immobiliare. Al contrario, la proposta aiuterebbe circa 54 milioni di persone in Europa, ovvero l’11% della popolazione, che sono colpite dalla povertà energetica e che non riescono a pagare le bollette a fine mese.