Ci sono vari metodi disponibili per cessare l’attività lavorativa prima dei 67 anni, tra cui la possibilità di ottenere un pagamento mensile fino al momento della pensione. È importante conoscere le diverse opzioni di prepensionamento disponibili e capire quale permette di ricevere un assegno mensile di 1.500 euro. 

Le organizzazioni sindacali sono preoccupate per il fatto che la riforma delle pensioni sembra non procedere e non c’è ancora una data stabilita per la terza riunione tra governo e sindacati, che dovrebbe riguardare le misure di flessibilità per il 2024. L’obiettivo iniziale era di arrivare ad un accordo entro aprile, ma attualmente sembra difficile. Ciò potrebbe comportare l’adozione di misure provvisorie e limitate, anziché soluzioni più ampie e definitive. 

Fortunatamente, però, esistono diverse possibilità per i lavoratori che desiderano uscire anticipatamente dal lavoro e ottenere la pensione nel 2023. Le strade disponibili sono molte, ognuna delle quali richiede requisiti specifici e beneficia di una platea di potenziali beneficiari limitata. 

Ape sociale

Questa possibilità di uscita anticipata è riservata a categorie di lavoratori svantaggiati come disoccupati, disabili, caregiver e addetti a mansioni gravose. Ma attenzione, ci sono dei requisiti da soddisfare, come aver versato tra i 30 e i 36 anni di contributi e aver compiuto almeno 63 anni di età. Non preoccuparti, lo Stato si fa carico di pagare un’indennità Inps, fino a tre volte l’assegno sociale, fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. 

Lavori usuranti

Se svolgi un lavoro usurante e vuoi andare in pensione prima, abbiamo buone notizie per te. Grazie al decreto-legge del 2011 e alla legge di stabilità del 2018, i lavoratori addetti a mansioni gravose possono uscire in anticipo. Attenzione però, ci sono dei requisiti da soddisfare: occorre aver versato almeno 35 anni di contributi e l’età di uscita varia a seconda del tipo di lavoro svolto. Ad esempio, per i dipendenti addetti a mansioni particolarmente usuranti per almeno 78 giorni o notti in un anno, l’età di uscita è di 61 anni e 7 mesi. Invece, per gli autonomi che sono lavoratori notturni a turni con un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno, l’età di uscita è di 64 anni e 7 mesi. 

Opzione donna

Il governo ha prorogato per il 2023 l’opzione donna, che permette alle lavoratrici di andare in pensione con requisiti ridotti rispetto alla pensione anticipata ordinaria. Tuttavia, la legge di bilancio ha apportato alcune modifiche, come l’aumento dell’età pensionabile a 60 anni e la riduzione di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni. L’uscita anticipata è riservata solo a caregiver, invalide al 74% e dipendenti di aziende in crisi o licenziate, con l’età minima di 58 anni.