Il glioblastoma è un tumore maligno del sistema nervoso centrale (cervello o midollo spinale) ed è uno dei tipi di cancro più letali. Poche sono le opzioni terapeutiche a disposizione per combattere questa crescita incontrollata di cellule gliali, che costituiscono una grande proporzione del tessuto cerebrale nei mammiferi. Il trattamento standard consiste nella rimozione chirurgica del tumore, seguita da chemioterapia con temozolomide, radioterapia e nitrosouree (una classe di farmaci antitumorali). La sopravvivenza dei pazienti è migliorata moderatamente nel corso degli anni, ma la prognosi rimane scarsa. Questi tumori sono tipicamente resistenti ai farmaci esistenti e spesso ricrescono dopo l’intervento chirurgico. Risultati promettenti sono stati riportati in uno studio che ha coinvolto due sostanze che inibiscono la proliferazione delle cellule del glioblastoma. Un articolo sullo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports. I ricercatori hanno condotto test in vitro per valutare gli effetti biologici di 12 composti ottenuti attraverso la sintesi totale dell’idrocloruro di apomorfina (l’apomorfina è un principio attivo utilizzato nella terapia contro il Parkinson) contro le cellule del glioblastoma. Hanno scoperto che due di questi composti, un derivato dell’isoquinolina chiamato A5 e un derivato dell’aporfina chiamato C1, hanno ridotto la vitalità delle cellule del glioblastoma, soppresso la formazione di nuove cellule staminali tumorali e aumentato l’efficacia del temozolomide (farmaco antitumorale).
Composti alcaloidi potenzialmente terapeutici per il controllo dei glioblastomi
Secondo Dorival Mendes Rodrigues-Junior, primo autore dell’articolo e ricercatore presso il Dipartimento di Biochimica Medica e Microbiologia dell’Università di Uppsala in Svezia, “sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio l’azione di questi composti sulle cellule tumorali e su quelle normali, ma i risultati ottenuti finora suggeriscono una potenziale applicazione terapeutica come nuovi agenti citotossici per il controllo dei glioblastomi”. Gli alcaloidi sono una nota classe di prodotti naturali con molteplici proprietà farmacologiche e sono studiati per i loro effetti anticonvulsivanti, antiaggreganti piastrinici, anti-HIV, dopaminergici, antispastici e antitumorali. In particolare, l’apomorfina è un alcaloide che interagisce con la via della dopamina ed è ampiamente utilizzato per controllare le alterazioni motorie causate dal morbo di Parkinson. “I risultati di questo studio sono interessanti, ma sono solo i primi passi di un lungo percorso. Sono ancora necessari studi in vivo per confermare gli effetti di A5 e C1 sulle cellule di glioblastoma e sulle cellule nervose non tumorali”, ha detto Vettore. Se anche i risultati di questa ricerca futura saranno promettenti, sarà possibile passare agli studi clinici per confermare l’efficacia dei composti. “Una volta completate tutte queste fasi, i composti potranno finalmente essere utilizzati per trattare i pazienti.