Secondo un recente rapporto curato dal World Obesity Atlas, entro il 2035 oltre metà della popolazione globale sarà sovrappeso o obesa. «I governi devono prendere iniziativa per fermare questa epidemia, prima che sia troppo tardi», sostengono gli esperti che hanno stillato il rapporto.

Più della metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso o obesa entro il 2035, a meno che i governi non adottino azioni decisive per frenare l’epidemia in crescita di eccesso di peso, avverte un rapporto.

Attualmente, circa 2,6 miliardi di persone in tutto il mondo, il 38% della popolazione mondiale, sono già in sovrappeso o obese. Tuttavia, in base alle attuali tendenze, si prevede che questo numero aumenterà a più di 4 miliardi di persone (51%) entro 12 anni, secondo una ricerca dell’organizzazione.

Ma il prezzo da pagare per contrastare l’obesità è la nostra libertà. Secondo il World Obesity Atlas, i governi dovrebbero approvare misure draconiane per scoraggiare il consumo di cibi poco salutari. Quali? Tassare fortemente bevande gassate e cibi con un alto numero di grassi pericolosi per sa salute, se non proprio vietare la vendita di alcuni prodotti o impedirne la pubblicità. L’apoteosi del cosiddetto nanny state, lo Stato balia che tratta gli adulti come bambini, incapaci di prendere in autonomia le decisioni fondamentali sulla loro salute e il loro stile di vita.

Insomma, se la lotta al fumo è già cosa vecchia e ormai assimilata dall’opinione pubblica, il fronte salutista passa al prossimo bersaglio: il “cibo spazzatura”. «Oggi una persona su sette è sovrappeso o obesa, ma le proiezioni indicano che nel 2035 la situazione diventerà insostenibile», insistono gli esperti.

Le persone con un indice di massa corporea (BMI) di 25 sono considerate in sovrappeso, mentre coloro il cui BMI è almeno 30 sono considerati obesi. L’obesità aumenta il rischio di cancro, malattie cardiache e altre malattie.