Questa settimana un giornale di proprietà del governo cinese ha intimato ad Elon Musk di smettere di suggerire che la pandemia sia nata da un incidente nel laboratorio di Wuhan. Il miliardario aveva condiviso una relazione del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti che, tra le altre cose, esplorava anche quella ipotesi.

Il Global Times, un quotidiano controllato dal partito comunista cinese, ha avvertito Musk che se avesse nuovamente supportato pubblicamente questa teoria, ci sarebbero state delle conseguenze. La Cina è il secondo mercato più importante di Tesla, subito dopo gli Stati Uniti. Solamente il mese scorso il produttore ha venduto oltre 70mila veicoli prodotti nella Gigafactory di Shanghai.

La Cina è il secondo mercato più importante di Tesla

Gli ampi volumi di vendita garantiti dal mercato cinese sono fondamentali per la salute finanziaria di Tesla e per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di crescita del produttore. «Stai forse cercando di rompere il vaso della Cina?», ha commentato il quotidiano citando un proverbio cinese: non rompere la ciotola da cui hai appena finito di mangiare.

In passato Elon Musk aveva aspramente criticato anche Anthony Fauci, il consigliere che aveva aiutato la Casa Bianca a gestire l’emergenza pandemica. In un precedente tweet lo aveva accusato di aver segretamente finanziato le ricerche del laboratorio di Wuhan, implicando anche in quell’occasione che la pandemia abbia avuto origine da un errore umano.