Il vento gelido e le precipitazioni recenti hanno danneggiato le fioriture fuori stagione, soprattutto per via del caldo anomalo anticipato. La colonnina di mercurio è scesa di 10 gradi e, insieme alla pioggia e alla neve, ha portato all’allerta della protezione civile in diverse regioni. Come afferma la Coldiretti:

 

La natura è in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che si sono svegliate e predisposte alla ripresa vegetativa, ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che sono ora particolarmente sensibili al freddo che si è abbattuto sulla Penisola.

 

Coldiretti ha scoperto che il cambiamento climatico ha avuto un impatto negativo sulla natura, causando un’alterazione nei cicli di crescita delle colture. In particolare, le colture sono state ingannate a svegliarsi e iniziare il processo vegetativo in modo prematuro, a causa del cambiamento climatico. Questa prematura ripresa vegetativa ha portato alla maturazione anticipata delle colture, soprattutto delle primizie, che sono state danneggiate dalle basse temperature attuali. D’altra parte, le piogge sono diventate un fattore essenziale per contrastare la siccità e sostenere la crescita dei cereali in campo.

La situazione attuale mostra però un grave deficit idrico del 30% (che sale al 40% nel nord Italia) secondo l’analisi di Coldiretti sui dati Isac Cnr. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini afferma infatti che:

oggi la raccolta dell’acqua piovana è ferma all’11% ed insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita.