La saga di Ant-Man: dagli esordi a Quantumania, ecco cosa è cambiato

Ora che Ant-Man and the Wasp: Quantumania è finalmente in sala e possiamo parlarne con spoiler è arrivato il momento di tirare le somme della saga di Ant-Man. Da personaggio per lo più di contorno e supporto per i colleghi Avengers a principale protagonista delle fasi finali della prima macro fase dell’MCU, il passo è stato molto breve. Come è riuscito il personaggio di Paul Rudd a scalare le vette dell’importanza in casa Marvel in così poco tempo? Come ha ottenuto un ruolo di prima fila nel giro di pochi film quando non era stato inizialmente introdotto con quello scopo? E soprattutto come è riuscito a diventare così importante e fondamentale per le sorti del futuro dell’MCU? Semplice, in questo pezzo cercheremo di dare una risposta a tutte le nostre domande analizzando il percorso evolutivo del personaggio di Paul Rudd, dagli esordi a Ant-Man and the Wasp: Quantumania, senza tralasciare nulla. Se possibile mi dilungherò anche in qualche supposizione e pronostico in merito al futuro di Ant-Man e a dove e con che ruolo potremo rivederlo. 

Come sempre, prima di passare all’analisi del personaggio di Ant-Man, alla sua evoluzione ed al suo potenziale coinvolgimento in altri progetti firmati MCU, ecco il trailer del nuovissimo Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Una premessa in questo caso è più che doverosa. Affinché possiate comprendere al meglio tutto ciò che, con estrema precisione di dettaglio e minuzia di particolari, vi andrò ad annunciare ed analizzare di seguito, è necessario aver visionato al meno l’intera saga di Ant-Man (Ant-Man, Ant-Man and the Wasp e l’ultimo Ant-Man and the Wasp: Quantumania). Ovviamente seguiranno spoiler, magari non enormi ma comunque di anticipazioni si tratta, in merito alle tre pellicole con protagonista il piccoletto più amato della casa delle idee. Ad essere onesti devo rivelarvi che sarebbe opportuno visionare anche Captain America Civil War, Avengers Infinity War e Avengers EndGame, l’ultimo in particolare. Ad ogni modo siete stati avvisati. Se deciderete di proseguire la lettura dell’articolo sappiate che correte il rischio di imbattervi in rivelazioni che potrebbero inficiare il vostro godimento della pellicola. 

Ant-Man: dalle origini ad oggi, quanto è cambiata l’importanza del personaggio?

Ant-Man

Ant-Man è sbarcato sugli schermi del cinema e all’interno dell’MCU in un periodo in cui la Marvel stava incasellando un successo dietro l’atro. Non era ancora nella fase più florida della sua storia ma si stava avvicinando. Era l’ormai lontano 2015 e Ant-Man in sordina si affacciava nei cinema mondali. La Marvel non si aspettava un enorme successo per il film ma ha comunque incassato più di mezzo miliardo di dollari, mica noccioline! Il film era uno splendido stand alone. Isolato dalla continuità dell’MCU, Ant-Man introduceva a dovere Scott Lang all’interno del contesto Marvel con una pellicola davvero divertente e piacevole.

Scott era un galeotto in cerca di stabilità per la figlia Cassie che ama con tutto il suo cuore. È stato lasciato dalla moglie che ora si è rifatta una nuova vita, è solo e desidera solo il benessere della sua piccolina. Circostanza vuole che Scott entra in comunicazione con l’unico e solo Hank Pam, interpretato da Michael Douglas, e con la splendida Hope Van Dyne, Evangeline Lilly. Iniziano così le dinamiche tipiche di un film che parla di seconde possibilità, di cambiamento e rivincita personale, il tutto con i super poteri.

Con il proseguire della storia, il personaggio è maturato, è cresciuto ed ha cambiato totalmente i suoi valori morali. Ha trovato una nuova famiglia pronta ad accoglierlo ed accettarlo così com’è, coi suoi difetti ma anche coi suoi tanti pregi. Scott ha trovato un nuovo amore con Hope e con esso una nuova possibilità di vita. And-Man è un film davvero significativo: parla di seconde possibilità, famiglie allargate e crescita e maturazione dell’eroe. Un film che appare come un classico del cinema, un classico film origin story dell’MCU ma al tempo stesso introduce tematiche che la Marvel e altre pellicole del genere non avevo mai proposto prima. Un classico innovativo. Sembra un contraddizione, ed in un certo senso lo è, ma rende perfettamente il concetto. Sono onesta: mi mancano i film della Marvel pensati in questo modo. Da quanto tempo non assistiamo ad un film dedicato alle origini del personaggio così strutturato? Forse l’ultimo è stato Shang-Chi. Bene, Marvel rimettenti in careggiata e regalaci introduzioni di questo tipo. 

La pellicola, anche se apparentemente sembrava un semplice standalone, serviva per introdurre il personaggio alla luce di Captain America Civil War, in cui Ant-Man supporta Steve Rogers nello scontro contro Iron Man. In sostanza è fondamentale la pellicola in solitaria dedicata ad Ant-Man per affezionarsi al personaggio e restare enormemente felici una volta scoperto il suo coinvolgimento in Captain America Civil War. Al tempo stesso però non è fondamentale aver visto Ant-Man per poter compere a pieno la terza pellicola dedicata a Captain America. Tutto quello che dovete sapere viene sufficientemente riassunto nel film che a conti fatti e un nuovo capitolo degli Avengers. 

Successivamente Paul Rudd torna protagonista di un film in solitaria affiancato da Evangeline Lill, Ant-Man and the Wasp. Ant-Man and the Wasp ha diviso nettamente il pubblico, il tutto per colpa del villain della pellicola: Ghost. La ragazza e le sue motivazioni, così come la scelta di rappresentazione del potere, non hanno convinto gran parte dei fan Marvel. Molti non hanno gradito il film considerandolo una brutta copia del primo. Onestamente trovo Ant-Man 2 davvero molto divertente e perfettamente in linea con la storia narrata nei precedenti capitoli in cui figura il piccoletto. Ant-Man 2 esplora ancora più delle storie precedenti la dinamica di coppia tra Scott e Hope e il lavoro di squadra. Il film, inoltre, non è solo un semplice secondo film di una trilogia Marvel dedicata ad un personaggio ma è importantissimo per i prossimi due film dedicati agli Avengers. 

Marvel Cinematic Universe: Avengers Endgame

La scena post-credit di Ant-Man rappresenta l’inizio di una nuova fase per il personaggio. Da quel momento in avanti Ant-Man non sarà più l’eroe marginale alla storia che abbiamo conosciuto fino ad ora. 

Ant-Man tira le fila della nuova fase dell’MCU e sconfigge Kang, che forse non è così potente come vogliono farci credere

ant-man-and-the-wasp-quantumania

Il piccoletto ha sempre avuto a che fare con il regno quantico, onestamente, inizialmente non pensavo che avrebbe significato un suo coinvolgimento nel Multiverso. Mi sbagliavo. Il regno quantico è l’acceso ad infiniti mondi multiversali. Ant-Man è così la chiave sia per la risoluzione di Avengers Endgame che per la scoperta del Multiverso. Nell’ultimo film dedicato agli Avengers, Scott Lang fornisce la chiave per portare a casa tutti i blippati: navigando il regno quantico gli eroi riescono a tornare ad un preciso momento nel tempo in cui sono ancora esistenti le gemme dell’infinito tramite le quali riesco a riscoprire il guanto di Thanos e riportare tutti a casa. Senza la storia di Ant-Man questo non sarebbe stato possibile e senza la scena post credit di Ant-Man 2 in cui Scott resta per 5 anni (anche se da lui avvertiti come 5 secondi) nel regno quantico Scott non avrebbe mai avuto l’idea di proporre il piano folle ma geniale ai colleghi Avengers. Potete ben comprendere che la marginalità di Scott e stata studiata a puntino al fine di far crescer gradualmente la sua importanza nella trama generale dell’MCU. Non è affatto un caso che sia stato scelto Paul Rudd nel ruolo di Scott Lang, l’attore comico è ormai super popolare e amato nel settore cinema e già all’epoca del casting era noto alla massa. Un attore popolare ma di nicchia per un personaggio semi sconosciuto ai non lettori di fumetti: ecco la combo vincente. La classica strategia della Marvel post seconda fase. 

Che dire ora di Ant-Man and the Wasp: Quantumania? Sicuramente il film conferma tutto ciò che vi ho detto in precedenza, anzi aumenta notevolmente l’importanza del personaggio di Ant-Man all’interno dell’MCU, per molteplici fattori. 

Ora che gli Avengers originali si sono praticamente dimezzati per Kevin Feige, dichiarazioni sue, era fondamentale partire la fase 5 dell’MCU con un personaggio storico, un po’ come è accaduto con la fase 4 con Black Widow. Così il buon Kevin Feige ha scelto di puntare tutto su Ant-Man realizzando un film sia nostalgico che al tempo stesso innovativo per il personaggio. Come vi ho accennato prima Ant-Man è la chiave per il Multiverso, non Strange come il suo secondo film ci aveva fatto intuire. In Ant-Man and the Wasp: Quantumania riceviamo le spiegazioni che nemmeno Loki o Strange 2 riescono a fornirci: all’interno del regno quantico ci sono infiniti reami fuori dallo spazio tempo ed è proprio li che viene confinato Kang il conquistatore. Grazie ad Ant-Man 3 riusciamo meglio a comprendere l’importanza di Kang nella gestione del Multiverso e la pericolosità della sua figura in infiniti mondi. Kang è il custode e guardiano delle linee temporali e può modificarle a suo piacimento. È in sostanza il villain più potente che abbiamo visto sino ad ora. Comprendo quindi che l’inserimento di Kang per la seconda volta nella storia della Marvel potesse avvenire in Ant-Man, anche se la sua fine al termine del film lo rendono praticamente molto meno pericoloso rispetto a quanto l’MCU continui a comunicare. Sarà che siamo abituati a villain come Thanos che agiscono nell’ombra e si palesano soltanto al momento decisivo, però a me la costante riproposizione di Kang sta già stufando. È stato sconfitto dalle varie versioni di Loki nello show di Disney+ e ora da Ant-Man e Wasp in Ant-Man and the Wasp: Quantumania sono certa che la situazione si ripresenterà identica in Loki 2 e in altre pellicole successive. Non era meglio conservare questo potente villain per il film finale della nuova macro fase? Onestamente alla lunga temo che sarà privato di tutto il suo fascino e finirà per stancare anche i più appassionati. Non è un caso se tanti chiedono già a gran voce Galactus o Doctor Destino. A proposito… questi villain agiranno da soli? Saranno villain di altre macro fasi? La vedo complicata introdurli già in questa macro fase che è ormai Kang centrica. 

A me spiace tanto per Ant-Man che con il terzo film avrebbe potuto avere lo spazio che merita senza essere sacrificato in virtù di una trama più grande di lui. Avremo potuto avere uno splendido film isolato dalla storia più grande che la Marvel desidera raccontare ma al tempo stesso una pellicola dedicata al rapporto padre-figlia, alla crescita di Cassie ed alla famiglia allargata Lang-Pim. Le relazioni genitoriali sarebbero state la trama vincente per un personaggio che è sempre stato in grado di far divertire il pubblico con avventure più piccole. Ant-Man and the Wasp: Quantumania è stato messo al servizio di Kang e non di Scott, un vero peccato. 

Ora, sono certa che rivedremo Ant-Man nei prossimi film dedicati agli Avengers ma sono speranzosa di poterlo rivedere prima, magari con un ruolo marginale in una serie o in un film dedicato agli Young Avengers. Penso che sarebbe la storia giusta per il personaggio di Paul Rudd. Magari la figura del mentore sembra non calzargli a pennello ma essendo padre potrà regalare tantissimi ottimi consiglio ai suoi “allievi”. Non dubito che avrà comunque un ruolo di primo piano anche in Avengers Secret War e Kang Dinasty, essendo l’unico fino ad ora ad aver affrontato e sconfitto una versione di Kang. Chissà se sarà ancora una volta lui a fornire le chiave vincente per vincere la battaglia, questa volta una battaglia nel mutiverso. Io ho già le mie teorie, aspetto però di visionare almeno Loki 2 per verificare se sono o meno affidabili e se hanno alcune possibilità di trovare un riscontro nella storia dell’MCU. Vedremo, solo il tempo ci dirà se Scott Lang aka Ant-Man resterà ancora così importante per la nuova fase dell’MCU. 

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