Hogwarts Legacy è il gioco di cui tutti parlano, per un motivo o per l’altro: sulle sue qualità, i suoi demeriti, le sue tematiche e i suoi autori se ne parlerà ancora per molto, dato che non solo sta conquistando le classifiche di vendita di febbraio ma terrà banco anche ad aprile e luglio, quando usciranno le versioni per le console PlayStation, Xbox e Nintendo di scorsa generazione.
Sul fatto che sia il videogioco che più di tutti, finora, sia riuscito a incanalare il fascino e l’atmosfera del Mondo Magico (o, più correttamente, Wizarding World of Harry Potter) non ci sono dubbi, ma non è stato certo il primo né l’unico tentativo in merito.
Una saga di così grande impatto sul fandom non poteva non avere dei videogiochi dedicati, e difatti scavando negli archivi e nella memoria ne esistono diversi, che andremo ora a riscoprire.

Il Wizarding World of Harry Potter e i suoi tanti videogiochi

Partiamo da un presupposto: molti dei giochi di cui andremo ora a parlare sono di difficile reperibilità, nonostante potrebbero essere in buona misura ancora appetibili per i fan. Del resto, i due LEGO Harry Potter continuano a essere venduti a distanza di un decennio.
Tuttavia, sugli store digitali sono gli unici a essere ancora in vendita. Alcuni giochi erano per il mercato mobile, altri per console portatili o utilizzavano periferiche di movimento esclusive, quindi sono oramai fuori mercato e reperibili in pochi casi sul mercato dell’usato.
Strano, tuttavia, e probabilmente dovuto a una questione di licenze, che Electronic Arts mantenga attivo un sito che elenca i suoi giochi dedicati al franchise ma non ci sia modo di scaricarli su alcuno store digitale.
Altro fun fact è relativo al fatto che Harry Potter sia stata una delle ultime IP a continuare la pratica del tie-in videoludico relativo a un film, pratica oramai in disuso da quasi dieci anni: i videogiochi relativi a un lungometraggio cinematografico o una serie, oramai, sono raramente lanciati a cavallo dell’uscita degli stessi e non cercano più di “rifare” il film in versione interattiva, lasciando piuttosto il campo ad esperienze e storie collaterali nello stesso mondo.
Tant’è vero, ad esempio, che non esiste un videogioco dedicato ad Animali Fantastici (ad eccezione di una app VR), e tutti i giochi usciti dopo Harry Potter and the Deathly Hallows – Part 2 sono stati degli spin-off.
Nel 2017 venne istituita una divisione gaming interna a Warner Bros. Games denominata Portkey Games, che già dal nome rese chiara l’intenzione di creare una “passaporta” virtuale per il Mondo Magico in forma videoludica, con giochi ufficiali supervisionati sotto controllo diretto e realizzati da studi selezionati. Da allora, non sono più usciti o stati annunciati titoli dati in licenza esterna, se non collaborativa per un probabile duplice motivo: da un lato gli introiti restano interni a Warner Bros., dall’altra il controllo creativo e di coerenza si rende fondamentale per un franchise così esteso e importante.

LEGO Harry Potter

La partnership con LEGO è stata radicata e perpetua, anche se non sempre di successo. Il primo videogioco di Harry Potter uscito sul mercato, ad ogni modo, è stato LEGO Creator: Harry Potter nel 2001, seguito da LEGO Creator: Harry Potter and the Chamber of Secrets l’anno seguente, una variante brandizzata del videogioco creativo con i mattoncini danesi, che stavano sondando nuovi mercati tra cui quello dei video game. Si tratta, a tutti gli effetti – per quanto rudimentale – del primo videogioco LEGO su IP non proprietarie, che poi farà da apripista, quasi dieci anni dopo, per LEGO Harry Potter: Anni 1-4 e LEGO Harry Potter: Anni 5-7, che rivedranno l’ormai rodata formula d’avventura creativa e cooperativa sperimentata con Star Wars, Indiana Jones e Batman.
Tra il 2015 e il 2017 LEGO tenterà la strada del Toys-to-life, con un progetto meraviglioso sulla carta ma sfortunato nell’applicazione, dato che di lì a poco, il boom del genere si spegnerà e porterà con sé tutti i titoli simili, tra cui Disney Infinity. Inevitabile, ad ogni modo, la presenza del franchise di HP nel contesto, che vedrà tre pack d’espansione principali dedicati alle due saghe cinematografiche.

I titoli Electronic Arts

Per circa dieci anni, è stata Electronic Arts a realizzare gran parte dei videogiochi relativi alla saga del maghetto: otto videogiochi, tanti quanti i film cinematografici, più un titolo sportivo esclusivamente dedicato al Quidditch, Harry Potter: Quidditch World Cup. Sul sito ufficiale, tuttavia, ad oggi non vengono citati i giochi relativi agli anni 2, 5 e 6: e come detto prima, a meno di non recuperare delle copie fisiche, è praticamente impossibile giocarci, nonostante la richiesta da parte del pubblico perlomeno degli ultimi capitoli.
Soprattutto per i primi tre capitoli, si tratta di giochi che cambiavano sostanzialmente a seconda della piattaforma di riferimento, date le diverse specifiche tecniche e possibilità: naturalmente per l’epoca erano divertenti, ma non calcavano davvero le dinamiche della narrativa originale e si perdevano in minigiochi ed enigmi ambientali tipici dei giochi di un tempo. La formula si è andata affinando man mano che la serie proseguiva, proponendo un’esplorazione più mirata e legata alla storia principale: il preferito di molti, a tutt’oggi, rimane quello dedicato a Il Principe Mezzosangue, dotato di una buona resa scenica e la giusta atmosfera: gli ultimi due, dovendo rifarsi alle vicende peregrine dei film, sono più blandi e sono, per certi versi, blandi third person shooter più che gli action adventure che il pubblico si aspettava.

I puzzle per cellulari

Tradizionalmente, a meno di tematiche particolari (soprattutto a tema sportivo) la maggior parte dei tie-in rientrava nella categoria dei platform o dei puzzle game, poiché facilmente adattabili a ogni contesto narrativo con poca spesa di tempo e risorse, massimizzando i risultati su due generi ottimi per il pubblico più vasto, se non addirittura quello dei casual gamer.
I puzzle game, da questo punto di vista, vincono sempre: e difatti ne esistono tre a tema Harry Potter.
Harry Potter: Find Scabbers, nel 2004, si propose come un puzzle labirintico con elementi alla Pac-Man che, be’, non risultava propriamente invitante. Ma il mobile gaming, vent’anni fa, era popolato quasi unicamente da giochini inconsistenti, non deve fare strano.
Tre anni dopo, nel 2007, esce Harry Potter: Mastering Magic, titolo EA che si presenta come una collezione di giochini Java a tema Mondo Magico.
Nel 2009, solo per iPhone, abbiamo invece Harry Potter: Spells, app che consente di imparare a tracciare i movimenti di bacchetta “canonici” per i vari incantesimi ufficiali.
Un balzo in avanti nel futuro ed eccoci nel 2020, un anno che, per motivi che non c’è bisogno di spiegare, ha visto un aumento esponenziale del tempo passato dal pubblico sui videogiochi, in particolare mobile. Harry Potter: Puzzles & Spells è un classico esponente del genere Mach-3, free-to-play, coloratissimo e in cui si nota tutta l’esperienza di Zynga nel campo: il titolo è effettivamente un passatempo divertente e meritevole, se vi piace il genere.

HP Experience

Il fascino delle nuove tecnologie applicate al gaming ha colpito anche il franchise di HP: tra il 2012 e il 2013 escono ben tre titoli che si affidano ai comandi con sensore di movimento, per replicare l’utilizzo delle bacchette magiche. Il primo è Harry Potter per Kinect, che ripercorre l’intera saga proponendo situazioni di gioco di ogni tipo: combattimenti, sfide, preparazione di pozioni, Quidditch e tanto altro, con un comparto tecnico non malvagio ma una giocabilità (e una rigiocabilità) piuttosto scarsa.

 

La controparte PlayStation dell’offerta fu invece qualcosa che rendeva l’esperienza più personale: Book of Spells e Book of Potions si giocavano su PlayStation 3 con il controller Move e un “libro” che fungeva da portale per la Realtà Aumentata, insieme alla videocamera. Scopo dei due giochi era imparare magie e preparare pozioni, calando in prima persona i giocatori nel contesto magico grazie alla RA.
Poteva poi mancare un’esperienza di realtà virtuale ispirata alla serie? Fantastic Beast VR, nel 2016, permise agli utenti Oculus di provare l’ebrezza di esplorare il Mondo Magico e arrivare al cospetto di alcuni bestie mitologiche… e poco altro, purtroppo. Come tante applicazioni del genere, un concentrato di tanto potenziale inespresso.

Harry Potter: Hogwarts Mystery

Nel 2018 arriva una sorta di gioco di ruolo per cellulari, Hogwarts Mistery, ambientato negli anni ’80 nella scuola di magia inglese: un ottimo modo per riciclare il setting creando un prequel discretamente avvincente, in cui il nostro alter ego deve barcamenarsi tra lezioni, allenamenti e partite di quidditch, breeding di animali fantastici e una macrotrama molto avventurosa. Il gioco, inizialmente scarno di contenuti, è successivamente esploso di possibilità di intrattenimento e customizzazione, estremizzando però sempre di più il concetto (stantio e lacerante) dell’energia necessaria a intraprendere azioni, energia che si ricarica solo col tempo o… pagando. Un titolo che, giocato in free-to-play, necessita davvero di tanto tempo libero, ricompensato tuttavia da un’atmosfera ben ricreata e personaggi di contorno vari e interessanti.
Sarebbe molto bello recuperarli per utilizzarli sul motore di gioco di Hogwarts Legacy, creando una sorta di remake che ne esplori le potenzialità.

Harry Potter: Wizards Unite

Quando, nel 2019, viene lanciato Wizards Unite, sembrava destinato a un successo senza pari: era, in sostanza, la versione del Mondo Magico di Pokémon Go, oltretutto con una storia di fondo che coinvolgeva, a mò di sequel attuale, i personaggi della saga ai giorni nostri alle prese con una calamità magica. I combattimenti erano anche più avvincenti di Go e la resa grafica ben stilizzata.
Purtroppo, però, qualcosa è andato storto, tanto che il 31 gennaio 2022, nonostante gli sforzi del team di sviluppo anche durante il critico periodo pandemico (che ha praticamente ucciso il genere) i server del titolo hanno purtroppo chiuso i battenti.

Harry Potter – Scopri la magia

Chiudiamo la nostra rassegna con Harry Potter – Scopri la magia, già uscito in oriente da più di un anno e in arrivo quest’anno anche in occidente, dopo un improvvidenziale rinvio.
Il gioco è un RPG story driven con diversi minigiochi e combattimenti decisi tramite un sistema card game based. Le battaglie sono un cardine dell’esperienza e possono essere giocate online in modalità multigiocatore. L’altro elemento prominente è quello grafico: l’atmosfera fatata è eccellente e, come in Mistery e Legacy, sarà possibile agghindare il proprio mago o strega con tanti outfit diversi. Singolare, ad ogni modo, il character design scelto, splendidamente morbido in stile shojo manga, che tradisce l’origine asiatica del team di sviluppo.

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