Il valore più basso mai registrato nella storia del monitoraggio satellitare è quello del ghiaccio marino dell’Antartide, che potrebbe ancora diminuire poiché mancano solo poche settimane per raggiungere la fine della tanto temuta stagione estiva nell’emisfero australe. Gran parte della costa antartica è ormai priva di ghiaccio, lasciando le piattaforme esposte alle onde e alle condizioni più calde, indice importante degli effetti del cambiamento climatico. 

Non sorprende il fatto che il nuovo record di fusione del ghiaccio antartico è stato raggiunto, poiché i livelli e gli spessori della calotta glaciale del Polo Sud sono stati di volta in volta inferiori a quelli dell’anno precedente dal dicembre scorso (ovvero il periodo dell’inizio dell’estate australe). Ciò è dovuto all’oscillazione antartica, che ha portato venti occidentali più forti della media e aria calda nella regione su tutti e due i lati della Penisola Antartica. 

Questo evento ha causato la fusione di gran parte del ghiaccio nei mari di Amundsen e Bellingshausen e ha ridotto l’allargamento e la dilatazione del ghiaccio marino nel Mare di Weddell nord-occidentale. Tuttavia, bisogna considerare i dati degli ultimi due anni con cautela e prendere in considerazione il lungo periodo dal 1979 ad oggi, in cui non si è verificata alcuna perdita consistente di ghiaccio marino. Oltretutto, dopo il 2008 si sono registrati quattro dei cinque valori più alti per il valore minimo glaciale della stagione estiva.