I brevetti sono un simbolo di innovazione, ma non sono necessariamente sostenibili. Al contrario, i brevetti green si caratterizzano per le innovazioni che sono specificamente progettate per migliorare l’ambiente. L’LIUC Business School, situata a Castellanza (VA), ha condotto un’indagine in collaborazione con l’Osservatorio IP Cube sulle regioni italiane che si distinguono per avere brevetti incentrati sulla protezione dell’ambiente. 

La ricerca si basa sull’Indice dei Brevetti per l’Innovazione (IPI), sviluppato presso il Centro sull’Innovazione Tecnologica e Digitale della LIUC Business School attraverso un lavoro di ricerca scientifica e l’uso di algoritmi di machine learning. L’IPI è un indicatore delle performance innovative che tiene conto di cinque insiemi di dati: efficienza (basata sulla quantità di brevetti, depurata dal fattore dimensionale), tempo (riguardante la procedura di progettazione), internazionalizzazione (numero di aree geografiche), qualità (numero di citazioni all’indietro) e diversificazione (numero di classi brevettuali tecnologiche) per valutare la capacità innovativa di filiere, imprese, e territori. 

Come abbiamo visto, l’Indice dell’Innovazione dei Brevetti (IPI) è un nuovo indicatore di performance innovativa che si basa sulla capacità di innovazione futura invece di valutare solo il numero di brevetti ottenuti in passato. Grazie a questo, l’analisi delle regioni è stata effettuata secondo il metodo scientifico, valutando diversi profili di innovazione green, come gli ambiti tecnologici e le aree geografiche di innovazione, la capacità innovativa green e il trend evolutivo degli ultimi cinque anni.