Ora che è in sala Ant-Man and The Wasp: Quantumania torna d’attualità il personaggio di Ant-Man, e questo film ci dà la possibilità di capire perché il character interpretato da Paul Rudd è diventato nel tempo così importante per il Marvel Cinematic Universe. Del resto, seguendo il percorso di Ant-Man nei film Marvel si può notare come la sua importanza ed il suo spessore siano aumentati di capitolo in capitolo. Andiamo ad approfondire questo aspetto.
Da Paul Rudd al regno quantico
Quando uscì il primo Ant-Man il lungometraggio non era nato sotto buoni auspici, considerando che Edgar Wright, che avrebbe dovuto curarne la regia, decise di allontanarsi dalla produzione per divergenze con la Marvel. Paul Rudd all’epoca era conosciuto soprattutto per i suoi ruoli in film commedia, e c’era chi dubitava delle sue capacità d’interpretare un supereroe. Nel giro di meno di dieci anni l’attore è divenuto uno dei simboli del Marvel Cinematic Universe ed anche un interprete di ancora maggiore successo, che ha partecipato a franchise come i Ghostbusters ed è stato eletto uomo più sexy del Mondo.
Parte dell’importanza di Ant-Man, quindi, sta anche nella capacità di Paul Rudd di aver portato carisma in un character in cui pochi contavano
Paul Rudd ha saputo combinare umorismo ed empatia con il pubblico, che si è lasciato affascinare dalle disavventure di Scott Lang. Sotto questo punto di vista, infatti, Ant-Man è l’unica commedia pura del Marvel Cinemati Universe, che, a mano a mano, è andato a svilupparsi divenendo qualcosa di più rispetto ad una parte collaterale dell’MCU, arrivando con Ant-Man and The Wasp: Quantumania a diventare il film d’avvio della Fase 5.
Una figura come quella di Ant-Man si presta anche alla creazione di più universi narrativi, e di avventure nel fantastico al di fuori della norma. La capacità del character di rimpicciolirsi all’inverosimile, o di divenire gigante, sono state da sempre delle peculiarità che hanno reso speciale il personaggio anche nelle prime storie a fumetti in cui è comparso. Il regno quantico introdotto nei film di Ant-Man è un portale verso ciò che di meraviglioso e di ancora difficile da esplorare c’è nella scienza, e che può dare spunti e sfogo alla fantasia. L’infinitamente piccolo è un universo a parte in cui le leggi scientifiche che regolano la nostra “normalità” sembrano saltare, e dove i comportamenti delle particelle cambiano dando risultati imprevedibili. La fisica quantica affascina proprio per il suo avere principi e basi differenti da ciò che solitamente conosciamo nella normale scienza.
E per dare sfogo alla fantasia narrativa dell’universo Marvel l’infinitamente piccolo è quanto di più fantastico ed ancora ampio da esplorare possiamo ritrovare in ciò che definiamo realtà.
Decisivo nei momenti decisivi
Del resto la capacità di rimpicciolirsi di Scott Lang è stata la salvezza del personaggio, che lo ha portato a comparire in Avengers: Endgame e a divenire decisivo per le sorti del Marvel Cinematic Universe. Grazie al suo rifugio nel Regno Quantico per Scott Lang cinque anni sono divenuti cinque ore, e gli Avengers hanno sfruttato questo portale per tornare indietro nel tempo. A quanto pare l’infinitamente piccolo gioca un ruolo importante nel nostro universo ma anche in quelli fantastici dei personaggi supereroistici. E le pellicole di Ant-Man sono spunto per dare sfogo a umorismo e fantasia applicabili a personaggi e interpreti fuori dal normale: in questo senso abbiamo visto avvicendarsi figure come Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, ed ora vedremo anche Bill Murray. Si tratta di attori che valgono da soli il prezzo del biglietto, e che sono contornati da storie e situazioni accattivanti capaci di potenziare le loro performance. Per questo motivo Ant-Man and The Wasp: Quantumania merita la visione, ma, in generale, i film di Ant-Man risultano essere anticonvenzionali e, allo stesso tempo, di grande intrattenimento, differenti dai soliti lungometraggi di supereroi. Ant-Man sarà il simbolo del Marvel Cinematic Universe? Sarebbe azzardato dire questo, però possiamo affermare che si tratta di uno dei simboli della Casa delle Idee sullo schermo, e non solo.
Ant-Man è uno dei primi Avengers, e gli appassionati di Marvel al cinema ma che non hanno grande dimestichezza coi fumetti potrebbero rimanere stupiti nel leggere la prima storia che racconta l’introduzione dei Vendicatori, in cui vediamo proprio il personaggio di Ant-Man trovarsi accanto a figure come Thor, Iron Man, Hulk e Wasp. Proprio così, anche Wasp ha fatto parte del primo gruppo dei Vendicatori nell’esordio dei super team avvenuto nel 1963 ad opera di Stan Lee e Jack Kirby. Nel primo albo i personaggi devono vedersela con Loki, e per affrontare un nemico così temibile sarà decisivo il contributo di Ant-Man e di Wasp. I due character protagonisti delle storie al cinema di Ant-Man sono stati figure centrali nei fumetti (anche se per breve tempo e non con grande successo), e sono stati portati a dare un certo peso al nuovo corso dell’universo Marvel al cinema. Forse non è un caso che quando c’è bisogno di momenti di innovazione e cambiamento la figura di Ant-Man ritorni ad avere una grossa importanza. Cosa ci può essere di più fantastico e speciale dell’infinitamente piccolo?
Ricordiamo che Ant-Man and The Wasp: Quantumania è al cinema dal 15 febbraio.