Negli ultimi anni del secolo scorso ci sono stati molti studi sul rapporto tra il bambino e la figura di attaccamento. Queste teorie sono iniziate a emergere nella prima metà del 1900 e riguardano l’importanza dell’attaccamento per lo sviluppo psicofisico dei neonati. 

John Bowlby è considerato il padre di questa teoria, anche se non è stato il primo a trattare questi argomenti. Lo studioso ha approfondito l’argomento con studi sperimentali, che hanno esplorato le motivazioni intrinseche che legano il bambino a una figura primaria come la madre, oltre alla ricerca del cibo. Il ricercatore ha inoltre scoperto che il bambino cerca non solo il nutrimento, ma anche protezione, tranquillità, affetto e sensibilità da parte della madre. Questo lo ha portato a chiedersi quali sono le conseguenze dei diversi tipi di attaccamento (sicuro o insicuro) e come fornire un attaccamento sicuro ai bambini.

Concetti distinti ma interconnessi nella teoria di Bowlby

È importante distinguere tra tre concetti simili ma distinti nella teoria di Bowlby: l’attaccamento, il comportamento di attaccamento e il sistema dei comportamenti di attaccamento. Il termine “attaccamento” si riferisce al tipo di legame che una persona ha con un’altra, che può essere sicuro o insicuro. Avere un attaccamento sicuro significa sentirsi al sicuro e protetti, mentre un attaccamento insicuro comporta una serie di emozioni contrastanti verso la propria figura primaria, come amore, dipendenza, paura del rifiuto, vigilanza e irritabilità.

La teoria di Bowlby fa una distinzione tra tre concetti legati all’attaccamento: l’attaccamento, il comportamento di attaccamento e il sistema dei comportamenti di attaccamento. Il primo è la qualità della relazione tra una persona e la sua figura di attaccamento, che può essere sicuro o insicuro. Il secondo, invece è il modo in cui una persona si comporta verso le figure a cui è attaccata, mentre il sistema dei comportamenti di attaccamento è il modo in cui la persona mantiene queste relazioni. Secondo Bowlby, l’attaccamento e il comportamento di attaccamento sono basati sul sistema dei comportamenti di attaccamento, che è l’organizzazione psicologica interna che sostiene le relazioni d’attaccamento.

In sintesi, l’attaccamento si sviluppa nella prima infanzia e può diventare sicuro o insicuro. Avere un attaccamento sicuro fornisce al bambino una “base sicura”, ovvero un ambiente sicuro in cui sentirsi protetto ed accettato grazie alla madre. Questo a sua volta consente al bambino di esplorare il mondo con fiducia. Questa teoria è stata elaborata da Bowlby negli anni ’60.

La valutazione dei modelli operativi interni

La teoria dell’attaccamento, inizialmente concentrata sulla prima infanzia, è stata successivamente estesa per comprendere anche gli adulti. Studi recenti hanno dimostrato che gli stili di attaccamento infantili possono essere traslati in modelli corrispondenti nell’età adulta. La principale metodologia utilizzata per valutare i modelli interni di attaccamento negli adulti è un’intervista semi-strutturata nota come Adult Attachment Interview, che può essere somministrata già a partire dall’adolescenza. L’intervista in questione consiste in una serie di domande dirette relative alle relazioni che il soggetto ha avuto con le figure di attaccamento durante l’infanzia, al fine di evidenziare l’impatto che queste relazioni hanno avuto sul suo sviluppo.

Il concetto di modelli operativi interni che cita l’esperto nell’intervista, fa riferimento alla rappresentazione interna che una persona ha di sé stessa, delle proprie relazioni con le figure di attaccamento e del mondo. Questi modelli sono influenzati dalle relazioni che la persona ha sperimentato da bambino, che vengono interiorizzati e trasformati in modelli operativi interni che influiscono sulle future esperienze. Si ritiene che un attaccamento sicuro porti a una rappresentazione positiva degli altri come affidabili e di sé stessi come degni di cure, mentre un attaccamento insicuro può portare a sentimenti di insicurezza e rabbia verso gli altri. Mary Main e i suoi collaboratori ritengono che le differenze nell’attaccamento siano riflettute nelle rappresentazioni interne sia negli adulti che nei bambini.

L’impatto dell’attaccamento adulto sulla vita di una persona: l’AAI e la trasmissione transgenerazionale

I recenti studi hanno mostrato che c’è una corrispondenza diretta tra lo stile di attaccamento di un adulto, determinato tramite l’AAI, e quello di un bambino, determinato tramite la Strange Situation, in circa il 75% dei casi. Tuttavia, non è stata trovata una trasmissione lineare dello stile di attaccamento, ma c’è una forte influenza dell’ambiente in cui il bambino cresce. Van IJzendoorn e altri hanno effettuato ricerche meta-analitiche, longitudinali e trasversali per confermare questo risultato, ma allo stesso tempo hanno criticato le metodologie usate nella ricerca. Secondo questo autore, sarebbe importante aumentare il numero di ricerche scientifiche per stabilire chiaramente la relazione tra le variabili in studio e non limitare i risultati a semplici correlazioni.

A tal proposito, l’AAI (Adult Attachment Interview) è un’intervista semistrutturata utilizzata proprio per valutare i modelli operativi interni negli adulti. L’intervista consiste in una serie di domande sulle relazioni di attaccamento della persona durante l’infanzia e l’adolescenza e sulle relazioni con i genitori nel presente. La struttura dell’AAI si basa su due principi fondamentali: la ricostruzione del passato viene eseguita date le esperienze attuali del soggetto e c’è un’idealizzazione del passato, in particolare delle esperienze negative dell’infanzia, che viene approfondita attraverso uno studio parallelo sul racconto autobiografico.

In passato si pensava infatti che l’attaccamento fosse un concetto riferibile solo ai bambini e alla relazione che instaurano con i loro genitori. Tuttavia, recentemente, gli studi sull’attaccamento si sono concentrati su come esso possa continuare a influire sulla vita di una persona anche da adulta. Questo ha portato all’indagine dell’attaccamento transgenerazionale, ovvero la trasmissione di uno stile di attaccamento da genitore a figlio. Oltre alla relazione tra madre e bambino, vengono presi in considerazione anche fattori come l’ambiente e il temperamento del bambino, nonché la sensibilità dell’adulto. Ciononostante, ancora non è possibile stabilire un rapporto di causa-effetto tra questi elementi.