Zoom ha annunciato che licenzierà il 15% del suo personale. Gli esuberi dovrebbero coinvolgere circa 1.300 posti di lavoro presso l’azienda.

La società, che offre una piattaforma per le videoconferenze tra le più utilizzate nel mondo,  ha iniziato la sua attività nel 2011, ma ha visto un enorme aumento delle sue attività nel 2020, quando la pandemia ha causato un aumento del lavoro da casa.

In un post sul blog che annuncia i licenziamenti, il CEO di Zoom, Eric Yuan, ha sottolineato che la società  “ha dovuto assumere rapidamente” durante i primi giorni di COVID-19: il numero di dipendenti è stato triplicato in tempi record per far fronte alla domanda in aumento.

Ma Yuan ha aggiunto che la scelta di crescere in modo così forte e in tempi così brevi è probabilmente stato un errore. “Non ci siamo  presi il tempo necessario per analizzare a fondo i nostri team o valutare se stessimo crescendo in modo sostenibile verso le priorità più alte”, ha commentato.

Ha poi aggiunto che, anche se le persone e le aziende continuano a fare affidamento su Zoom, “l’incertezza dell’economia globale e il suo effetto sui nostri clienti impongono un cambiamento nell’immediato”. È una situazione comune a molte altre aziende tech: anche Microsoft, Amazon e Google hanno giustificato il licenziamento di migliaia di dipendenti usando argomenti molto simili.

I dipendenti di Zoom che verranno lasciati a casa riceveranno fino a 16 settimane di stipendio, un’estensione della copertura sanitaria e alcuni bonus basati sulle prestazioni dell’azienda. Coloro che sono al di fuori degli Stati Uniti riceveranno un sostegno simile, a seconda di quanto prescrivono le leggi locali.

Yuan ha detto che, in quanto CEO e fondatore di Zoom, si sente responsabile degli errori recenti dell’azienda e che pertanto ha preso la decisione di tagliarsi lo stipendio del 98%, rinunciando anche al suo bonus annuale.