In Italia, l’inflazione rallenta a causa della riduzione del prezzo dell’energia. Un freno anche per il carrello della spesa.

 

La netta attenuazione che torna allo stesso identico livello del settembre 1984 è spiegata in primo luogo dall’inversione di tendenza dei beni energetici regolamentati (-10,9% su base annua). Rimangono tuttavia diffuse le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell’abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo. Si è accentuata inoltre a gennaio, la dinamica tendenziale dei prezzi dei carburanti.

Istat

 

 

Dopo un’analisi accurata della situazione, si è visto che il forte rallentamento dei prezzi dei beni è ricollegabile ai prezzi dei beni energetici. I prezzi dell’energia elettrica del mercato tutelato hanno avuto un netto rallentamento. Ad aggiungersi sono anche i prezzi del gas di città e gas naturale sempre nel mercato tutelato. Rallentamenti più contenuti sono avvenuti nei prezzi di beni energetici non regolamentati. 

I prezzi dei beni alimentari, mese su mese, salgono dell’1,2%. Vale lo stesso per gli alimentari lavorati e per i beni non durevoli. Su base mensile salgono dello 0,4% i prezzi dei servizi. Da una parte quelli relativi all’abitazione. Unico servizio in calo sono i pacchetti vacanza, -2,9% da dicembre. Il crollo dei costi energetici fa scendere il carovita europeo. Il tasso d’inflazione annuo nell’Eurozona cala al di sotto delle previsioni del 9%. Rallentamento dell’inflazione anche in Italia, Irlanda e Paesi Bassi, mentre aumenta in Spagna e Francia.