Gas: i grandi problemi della Cina sono anche dell’Italia

gas Cina

Il 2023 è un anno di svolta. L’Europa desidera voltare pagina e allontanarsi dalla dipendenza del gas russo. Dall’altra la Cina desidera rilanciare la sua crescita economica, lasciando dietro le spalle le restrizioni attuate con la strategia Zero Covid. Per coprire le spese di tale strategia la Cina ha ridotto i sussidi prima utilizzati per aiutare le famiglie nel rincaro delle bollette. Un altro limite imposto è quello dalle normative cinesi per blindare il prezzo finale dell’energia nelle utenze domestiche. 

La Cina ha comunque abbastanza gas naturale per superare l’inverno. Il governo centrale cinese non fornirà alcun pacchetto economico per sostenere le province. Dall’altra costruirà soltanto stoccaggi di gas naturale. I cinesi vogliono essere i dominatori nel settore del gas naturale liquefatto. La Cina ora importa circa 90 milioni di tonnellate di Gnl

 

Russia e Cina fondano gran parte della propria partnership strategica proprio sulla componente energetica. Russia e Cina sono già collegati tramite un gasdotto, Power of Siberia, la cui costruzione è stata decisa nel 2014 e ultimata nel 2019. Poche settimane prima dell’invasione russa dell’Ucraina, un altro progetto nell’Estremo Oriente russo è stato sottoscritto tra Gazprom e la cinese Cnpc. Altri se ne potrebbero aggiungere in futuro, in particolare un gasdotto che attraversando la Mongolia metterebbe in connessione i giacimenti nella Siberia Occidentale che fino a ieri rifornivano massivamente l’Europa con il mercato cinese. La prossima visita di Xi Jinping in Russia, prevista per la primavera, potrebbe portare nuove notizie su questo fronte.

Francesco Sassi, ricercatore e analista di Ricerche industriali ed energetiche (Rie)

 

 

Vista la situazione dei mercati, una nuova crisi del gas è probabile. È il Gnl, il gas naturale liquefatto, a essere la nuova strategia di approvvigionamento europeo. L’Italia ha già tre impianti di rigassificazione, se ne vogliono aggiungere altri due, a Piombino e Ravenna. In generale, in tutta Europa è aumentata la domanda di Gnl

L’inverno mite ha ridotto i consumi di gas in Europa, il Gnl ha mantenuto poi i prezzi più bassi rispetto ai mesi precedenti. La situazione potrebbe cambiare in primavera per la previsione di stoccaggio dell’inverno 2023-2024. Se il gas russo sarà totalmente assente insieme all’assenza della ripresa cinese delle importazioni di Gnl, allora Italia ed Europa potrebbero essere in difficoltà. Tutto per il forte rischio della mancanza di gas sul mercato, con il ritorno dei prezzi di nuovo alti. La crisi potrebbe arrivare proprio nel momento di massimo bisogno.

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