Segnalato il primo gatto sul monte Everest

Il manùl (Otocolobus manul, Pallas, 1776), noto anche come gatto di Pallas o gatto delle steppe, unica specie del genere Otocolobus Brandt, 1842, è un piccolo rappresentante della famiglia dei Felidi diffuso in Asia centrale. La sopravvivenza di questo felide è minacciata dalla distruzione del suo habitat naturale e dalla mancanza di prede infatti, dal 2020, il manùl è stato classificato come specie a rischio anche se “minimo”. I risultati di un nuovo studio identificano la prima segnalazione di un gatto di Pallas sul Monte Everest, nel Parco Nazionale Sagarmatha in Nepal. Questa scoperta rivoluzionaria è il risultato della spedizione del 2019 di National Geographic e Rolex Perpetual Planet sull’Everest, la spedizione scientifica più ampia e approfondita della storia su questa montagna.

Il gatto che vive nel sito UNESCO

Dal 7 aprile al 2 maggio 2019, la dott.ssa Tracie Seimon del Programma di Salute Zoologica della Wildlife Conservation Society, con sede allo Zoo del Bronx, ha guidato il team di scienziati biologi della Perpetual Planet Everest Expedition, che ha raccolto campioni ambientali in due località distanti 6 km l’una dall’altra, a 5.110 e 5.190 m di altitudine sul livello del mare, lungo il Parco Nazionale Sagarmatha, sul versante meridionale dell’Everest. “È fenomenale scoprire una prova di questa rara e straordinaria specie in cima al mondo”, ha dichiarato  Seimon. “Il viaggio di quasi quattro settimane è stato estremamente gratificante non solo per il nostro team, ma anche per l’intera comunità scientifica. La scoperta del gatto di Pallas sull’Everest illumina la ricca biodiversità di questo remoto ecosistema ed estende l’areale conosciuto di questa specie al Nepal orientale”. L’analisi del DNA dei campioni di escrementi raccolti in entrambi i siti ha confermato che due gatti di Pallas abitano il Monte Everest e si sovrappongono nel territorio con la volpe rossa. I ricercatori hanno trovato tracce di DNA di pika (un lagomorfo, quindi una specie di piccolo coniglio di montagna, dal quale prende ispirazione Pikachu dell’anime giapponese “Pokémon”) e di donnola di montagna nei campioni, un’importante fonte di cibo per il gatto di Pallas. Questi risultati aggiungono una nuova specie all’elenco dei mammiferi conosciuti nel Parco nazionale di Sagarmatha, un sito molto visitato e protetto visto che è patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.

Parco nazionale di Sagarmatha: flora e fauna del Parco più alto ...

Il numero di turisti che visitano il Parco nazionale di Sagarmatha e il Monte Everest è aumentato drasticamente, passando da poche migliaia negli anni Settanta a oltre cinquantamila nel 2019. Il nuovo studio dimostra come la genetica della conservazione e il campionamento ambientale possano essere utilizzati come un potente approccio per scoprire e studiare specie criptiche ed elusive come il gatto di Pallas. Una ricerca futura che combini le indagini con le telecamere e la raccolta di ulteriori campioni di escrementi aiuterebbe a definire meglio la popolazione di questo felino, l’areale, la densità e la sua dieta.

 

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