I sindaci dei paesi sardi colpiti stanno auspicando anche il supporto dell’esercito, ma non c’è la dotazione organica per intervenire direttamente sulle cavallette. La Sardegna da anni deve vedersela con l’emergenza di questi insetti che danneggiano i raccolti. Specialmente tra Nuoro e Oristano, sono 18mila ettari, quelli maggiormente colpiti. 

Di recente si è pensato di usare i droni per il controllo di zone a rischio per prevenire le cavallette o disinfestarle. I droni possono consentire di coprire e controllare ampie porzioni di territorio a costi più contenuti e in tempi più brevi. La comparsa delle cavallette è indicativamente tra fine marzo e inizio aprile e il tempo ormai stringe. 

 

Potrebbero essere un importante supporto per gli avvistamenti in un’area molto estesa. Gli operatori che saranno impegnati nel monitoraggio avranno con loro un telefonino. Individuate le neanidi, dovranno scattare una foto e caricarla su un’app messa a punto da Laore già lo scorso anno. Insieme all’immagine saranno caricate in automatico anche le coordinate del punto di rilevazione, che permetteranno poi di intervenire in modo preciso con la disinfestazione.

Salvatore Pes, sindaco di Sedilo

 

 

La disinfestazione si baserà su mezzi meccanici, ma il contributo dei droni dall’alto farebbe la differenza.