Il noto autore della terapia dello schema, Jeffrey Young, ci fa capire come sia importante tracciare, appunto, una mappa degli obiettivi irraggiungibili o analizzare l’ipercriticismo. Questo è associato all’auto-domanda e al perfezionismo. Uno schema è un pacco di informazioni strutturato e intelligente con pensieri, emozioni, comportamenti.
Esistono schemi adattivi che guidano un comportamento sano, ma ci sono anche quelli che possono causare molta sofferenza, sono quelli disadattivi precoci. L’ipercriticismo è l’uso di valutazioni e giudizi severi su determinati comportamenti, pensieri ed emozioni. Esso ha le seguenti forme. Il perfezionismo che dirige la nostra attenzione verso i dettagli facendoci sentire inadeguati. Dall’altra le regole rigide, molto restrittive, limitano il nostro campo d’azione a precetti severi di condotta.
L’ipercritica è differente dall’autocritica per due aspetti: intensità e disagio. Le persone che criticano gli altri in modo eccessivo hanno aspettative troppo alte su loro stesse. La preoccupazione legata all’ipercriticismo è associata al tempo e all’efficienza. Nelle persone ipercritiche i processi di ruminazione sono comuni. In pratica, sono pensieri in continuo vortice, in loop, che sono lontani da un evidente soluzione apparente. Un metodo per abbassare la critica personale è l’autocommiserazione. Essa si riferisce a una capacità che possiamo sviluppare come il saper individuare il personale disagio, autopromuovendo la capacità di generare e vivere emozioni positive.
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