Una ricerca dell’Università del Queensland ha rivelato che la genetica unica del cigno nero australiano rende la specie vulnerabile alle malattie virali come l’influenza aviaria. Lo studio condotto dall’UQ ha generato per la prima volta il genoma del cigno nero, Cygnus atratus (Latham, 1790), rivelando che la specie manca di alcuni geni immunitari che aiutano gli altri uccelli acquatici selvatici a combattere le malattie infettive. La professoressa Kirsty Short, della Scuola di Chimica e Bioscienze Molecolari dell’UQ, ha dichiarato che l’isolamento geografico dei cigni neri australiani ha comportato una limitata esposizione agli agenti patogeni comunemente presenti in altre parti del mondo, con conseguente riduzione della diversità immunitaria. “A differenza delle anatre domestiche, ad esempio, i cigni neri sono estremamente sensibili all’influenza aviaria altamente patogena – HPAI, spesso chiamata influenza aviaria – e possono morire entro tre giorni”, ha dichiarato Short. I nostri dati suggeriscono che il sistema immunitario del cigno nero è tale che, se un’infezione virale aviaria dovesse insediarsi nel suo habitat nativo, la sua sopravvivenza sarebbe in pericolo”. “Attualmente non abbiamo l’HPAI in Australia, ma si è diffusa dall’Asia al Nord America, all’Europa, al Nord Africa e al Sud America. Quando è stata introdotta in nuovi luoghi, come Cile e Perù, migliaia di uccelli marini selvatici sono morti. Il rischio per uno degli uccelli più belli e unici dell’Australia è molto reale e dobbiamo essere preparati se vogliamo proteggerlo”.