L’Oms lancia un appello alla Cina per avere più dati sull’ondata di Coronavirus iniziata da dicembre. L’Organizzazione desidera avere più trasparenza e cooperazione da parte del Paese. Le recenti informazioni sulla situazione generale devono essere dettagliate e condivise con l’Oms e il pubblico. L’ondata di pandemia in Cina ha fatto registrare circa 60mila morti da dicembre. Il governo, però, sembra dichiarare che il picco ormai sia passato.  

Il numero di morti effettive non è preciso, perché sono stati conteggiati solo i decessi in ospedale, e non quelli in ambiente domestico. Il governo cinese dovrebbe essere anche più chiaro nel rilasciare un aggiornamento dei dati. Infatti, altri governi e l’Oms desiderano ricevere più continuità di informazioni. L’America, intanto, ha imposto controlli come i tamponi per chi proviene dalla Cina. 

 

I funzionari cinesi hanno fornito informazioni su una serie di aspetti, tra cui ospedali, ricoveri, pazienti che necessitano di cure di emergenza e terapia intensiva, e decessi ospedalieri correlati all’infezione da Covid-19. Mentre il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie cinese ha riferito in precedenza che le varianti Omicron BA.5.2 e BF.7 sono attualmente in circolazione. Continuiamo a chiedere che ulteriori sequenze siano condivise con database open access, come Gisaid, per analisi filogenetiche più approfondite e per continue collaborazioni con gruppi tecnici che lavorano sull’evoluzione del virus, sull’assistenza clinica e altro.

Oms in una nota