Il digiuno intermittente porterebbe benefici per la salute riducendo l’affaticamento. Uno studio ha analizzato alcuni partecipanti che hanno digiunato per 16 ore ben cinque giorni settimanali per 3 mesi. I risultati ottenuti sono stati l’aumento di più marcatori di buona salute e una diminuzione di un marcatore per la progressione del cancro. 

Oltre ad aiutare a perdere notevolmente peso, il digiuno a intermittenza ha efficacia sui biomarcatori. Ogni partecipante medio dello studio ha sperimentato un aumento della qualità di vita del 20% su salute fisica e mentale. Anche sul funzionamento fisico e sul dolore. 

Dopo tre mesi di dieta c’è stata una riduzione di circa il 40% dell’affaticamento mentale. Notevole diminuzione anche dell’IGF-1, un ormone simile all’insulina che svolge un ruolo nella progressione del tumore. La conferma dell’efficacia dello studio deve essere ancora comprovata completamente, visto che le dimensioni dei campioni erano troppo piccole. 

Lo studio ha dimostrato differenze misurabili nel sangue dei partecipanti, almeno per questo tipo di persone. Il digiuno a intermittenza può fornire la prova della sua positività per i lavoratori a turni e le persone con il cancro. Ulteriori studi sul digiuno intermittente in futuro saranno confermati al fine di identificare la sua valida inclusione nella cura del paziente.